Occhiuto, processo a Roma. Il “gruppo criminale” con Clini e la Hauser e l’appalto di piazza Fera con Robertino

La notizia circolava ormai da qualche mese già ad ottobre del 2019 ma nessun media se l’era “sentita” di lanciarla, tutti intimiditi o addirittura ricattati dalla strapotenza di Occhiuto e dei suoi “protettori”. Fino a che non era stata resa pubblica da Fabio Buonofiglio sul sito jonico “AltrePagine”. Ma per arrivare alla celebrazione dell’udienza preliminare e al sacrosanto rinvio a giudizio per associazione a delinquere transnazionale abbiamo dovuto attendere quasi un anno: luglio 2020. Complici i continui rinvii e poi, come se ancora non fossero bastati, anche l’emergenza virus. In ogni caso, anche il solo avviso di chiusura indagini reso noto appunto ad ottobre 2019 aveva “azzoppato” senza riparo le ambizioni di Mario Occhiuto per le Regionali alla guida del centromafia. Visto che Salvini gli ha… preferito prima il suo vicesindaco e quindi il… fratello.

Poi la vicenda, più o meno un annetto fa, è ritornata di attualità perché nel processo immediatamente precedente a quello di cui parliamo, Corrado Clini è stato condannato, tra l’altro dallo stesso Tribunale di Roma, a 6 anni di reclusione. Una sorta di “avviso” a Mario il cazzaro ma anche al fratello Robertino, ma che non è valso certo a fermare gli Occhiuto, che oggi presentano Mario nel listino bloccato al Senato nel tentativo di “fermare” anche questo processo con l’immunità parlamentare. 

Del rapporto tra Mario Occhiuto e l’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini, hanno scritto e detto anche giornalisti di grido. E adesso – finalmente – ci sarà anche un processo, visto che Occhiuto, dopo aver ricevuto l’avviso di chiusura indagini dalla procura della Repubblica di Roma ed essere ufficialmente indagato per il reato di associazione a delinquere transnazionale, adesso ha ricevuto anche una regolare richiesta di rinvio a giudizio e ad ottobre sarà alla sbarra per l’udienza preliminare.

Questa citazione del libro di Valerio Pacelli e Marco Palombi, che noi riportiamo ormai da qualche anno anche sulle pagine di Iacchite’, si può leggere integralmente anche nell’ordinanza del magistrato Alberto Galanti.

“… Clini ha governato il ministero, anche nella funzione di direttore generale, per oltre 25 anni. Ci arrivò in quota Psi (lo volle Giorgio Ruffolo) dopo una breva carriera alla corte di Gianni De Michelis. 25 anni in cui Clini è stato spesso il vero ministro gestendo progetti di bonifica e cooperazione per miliardi di euro.

Clini, tra le altre cose, ha una società che si chiama Dfs. Lavora moltissimo in Cina. Sì, perché in Oriente Corrado è conosciutissimo: ha incarichi e consulenze con università e istituzioni cinesi. D’altronde coi fondi del suo ministero, i cinesi hanno costruito il loro ministero dell’Ambiente. A Shanghai, invece, c’è il padiglione italiano e altri progetti italiani del “Sino-italian cooperation program” si ritrovano un po’ in tutta la Terra di Mezzo…”. 

Occhiuto e la Hauser

– Tratto da “I 25 anni del sistema Clini”: Valeria Pacelli e Marco Palombi –“… Il suo progettista preferito è l’architetto Mario Occhiuto, con studio a Roma, Pechino e Cosenza, città di cui è sindaco dal 2011 e che governava fino a ieri con l’assessore all’Ambiente Martina Hauser, compagna di Clini (che in città si vedeva spesso, da ministro persino a inaugurare il canile)…”.

LE AZIENDE DI OCCHIUTO E REPORT

Tra i progetti più importanti realizzati da questa società per conto del ministero dell’Ambiente appare, quindi, anche la costruzione della sede dell’omologo dicastero cinese di cui Mario Occhiuto è stato il progettista. Così come del padiglione espositivo italiano di Shanghai. Le aziende riconducibili a Mario Occhiuto (Mario Occhiuto Architetture, MOA Architetture Srl e MOA Srl, Oltrestudio Srl) […] selezionate dal Clini e dal Martinelli (braccio destro di Clini, ndr), grazie al ruolo preminente svolto dal primo in seno al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e dal secondo in Cina in seno al SICP (Sino-italian cooperation program), ottenevano, senza procedure di affidamento concorsuale, gli appalti per l’esecuzione di una serie di opere e servizi, tutti a far carico sul bilancio del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare: […].

Anche Report all’epoca di Milena Gabanelli ha scavato a fondo. E anche uno stralcio della popolare trasmissione compare nell’ordinanza romana.

Luca Chianca, il giornalista che ha ricostruito il sistema Clini, ha sottolineato come il sindaco Occhiuto, appena eletto, nomini ad assessore all’Ambiente, Martina Hauser, moglie dell’ex ministro nonché anche socia in molti affari dello stesso Clini. «Con Martina a Cosenza – evidenzia Chianca – arrivano anche 450mila euro dal ministero e tra i diversi incarichi spuntano le società che formano la Dfs».

Per essere più precisi: stipulazione per conto del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare col Comune di Cosenza di alcuni accordi, tra i quali quello firmato il 18/04/2013 in qualità di Ministro dell’Ambiente (reato ministeriale per cui separatamente si procede, descritto solo in quanto attuativo del programma criminoso del reato associativo), e Mario Occhiuto, riguardante la “Promozione di progetti comuni finalizzati all’analisi, riduzione e neutralizzazione dell’impatto sul clima del Comune di Cosenza con l’obiettivo di realizzare un modello di Comune sostenibile”.

Complessivamente, per effetto delle condotte descritte, il sodalizio otteneva la disponibilità di 112.522.490,22 Euro, pari alla somma dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, alle società ad esso riconducibile, su un complessivo stanziato di 230.196.586,03 Euro per i vari progetti in esame. Reati commessi con l’aggravante di cui agli artt. 3 e 4 della legge n. 146/2006, avendo gli imputati costituito un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato al fine di commettere più reati transnazionali in cui sono persone offese il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, in persona del ministero pro tempore o funzionario delegato, rappresentato dall’Avvocatura Generale dello Stato.

OCCHIUTO, CLINI E L’APPALTO DI PIAZZA FERA

Da qui ai rapporti tra Clini e Occhiuto con ricadute dirette su Cosenza, il passo è molto breve e – di norma – il procuratore Gratteri dovrebbe fare qualche domanda ai suoi colleghi perché dovrebbe sapere che la Guardia di Finanza di Cosenza ha indagato a lungo anche per l’inchiesta di Piazza Fera/Bilotti sul rapporto tra Clini e Occhiuto. Il sindaco probabilmente lo sa già, ma gli ricordiamo che su di lui erano puntate le telecamere della Finanza a Roma quando, insieme al fratello Roberto e al titolare del gruppo Barbieri, Giorgio, oggi ai domiciliari perché considerato affiliato al clan Muto e al clan Piromalli, aveva incontrato il superministro Clini.

Barbieri non aveva ancora vinto l’appalto.

Si tratta di quelle intercettazioni ambientali con tanto di video che abbiamo visto a ripetizione anche in inchieste più importanti come Mafia Capitale. Tanto per rendere l’idea, si ascolta anche quello che dicono i personaggi ripresi e intercettati.

La Finanza ha consegnato alla Dda di Catanzaro quelle immagini e quel sonoro ormai da più tempo. Sì, perché alla procura di Cosenza quel buffone dell’ex procuratore Granieri e i suoi pm venduti hanno addirittura archiviato l’inchiesta costringendo le Fiamme Gialle a rivolgersi alla Dda. E prima o poi, caro OGGHIUDO, tutti i nodi vengono al pettine. Perché non basta avere Granieri, Spagnuolo e magari anche Gratteri dalla sua parte. Ci sono anche magistrati onesti e integerrimi come Pignatone, oggi in pensione e chi lo ha sostituito. Che alla fine imporranno anche ai corrotti di fare il proprio dovere. La giustizia è lenta ma prima o poi arriva.