Omicidio Bergamini, 45^ udienza. Tiziana Rota smaschera gli assassini di Denis. Anselmo: “Testimonianza drammatica”

Oggi in una saletta del commissariato di Crema si è svolta la 45^ udienza del processo per l’omicidio volontario pluriaggravato di Denis Bergamini, nella quale è stata sentita – a porte chiuse – una teste fondamentale, Tiziana Rota, moglie di Maurizio Lucchetti, ex compagno di squadra del calciatore e amica dell’imputata Isabella Internò, 54 anni.

Tiziana Rota nel corso di questi lunghi anni ha testimoniato più volte riferendo di un incontro in una pasticceria di Rende con Isabella Internò dieci giorni prima della morte di Denis, nel quale l’imputata le aveva detto con chiarezza che piuttosto che saperlo di un’altra donna avrebbe preferito la sua morte. Ed era accompagnata da due cugini, che in pratica le facevano da “guardia del corpo” e che non dovevano sapere che Denis l’aveva lasciata, altrimenti lo avrebbero ammazzato. I coniugi Lucchetti, poi, avevano anche ospitato la Internò nella loro casa di Salerno dopo una decina di giorni dalla morte di Bergamini.

Tiziana Rota ha deposto con l’assistenza di una psichiatra per supportarla da un punto di vista psicologico e alla presenza della figlia. La donna ha rivelato più volte di avere paura perché è convinta di avere visto in faccia gli assassini di Denis Bergamini.

“E’ stata una testimonianza drammatica – ha affermato al termine dell’udienza l’avvocato Fabio Anselmo – sui cui contenuti debbo mantenere il riserbo perché si trattava di una testimonianza protetta e videoregistrata, che è stata devastante per la difesa e per l’accusa di fondamentale importanza”.

“Non posso entrare – ha continuato Anselmo – nel merito specifico dell’oggetto della testimonianza, posso dire che ha confermato in pieno le posizioni già rese al difensore Gallerani, al procuratore Facciolla e ai carabinieri nel corso degli anni aggiungendo particolari estremamente importanti e preziosi per la ricostruzione dei fatti”.

“Una testimonianza drammatica fortemente drammatica, intensa dal punto di vista emotivo, che ha confermato e riscontrato anche quanto già riferito da Donata Bergamini e confermato quanto già detto all’autorità giudiziaria fornendo ulteriori particolari di estrema importanza. La deposizione è durata un paio d’ore e a mio avviso è l’ultimo tassello che mancava per la ricostruzione dell’omicidio di Denis”. Si torna in aula a Cosenza il 29 maggio.