Omicidio Bergamini, 7^ udienza. Gigi Simoni: “Ho capito subito che la Internò mentiva: ora abbassa lo sguardo”

E’ durata oltre 5 ore la deposizione di Gigi Simoni, l’ex portiere del Cosenza e amico fraterno di Donato Bergamini nella settima udienza del processo in corso a Cosenza e che vede imputata Isabella Internò per omicidio volontario e pluriaggravato. Cinque ore nelle quali non sono mancati i momenti di tensione ma anche di commozione dell’ex portiere rossoblù.

“Io ho perso un fratello – ha affermato Gigi Simoni – e questo è l’unico punto debole della mia vita… Donato Bergamini… loro possono dire quello che vogliono ma se io fossi stato qua non sarebbe andata a finire così sicuramente… avremmo fatto di tutto perché lui non perdesse la vita”.

Simoni, come la famiglia Bergamini e tanti altri compagni di squadra e amici di Denis, non ha mai creduto al suicidio ma c’è un passaggio che l’ha convinto definitivamente.  

“Il giorno dopo la morte di Denis ho sentito una frase attribuita alla signora Internò nella quale lei avrebbe riferito che Denis prima di lanciarsi sotto il camion avrebbe detto “ti lascio il mio cuore ma non il mio corpo” e lì ho avuto la conferma che Donato non si è suicidato. Ho vissuto con lui 4 anni e so quello che dico, lo conoscevo bene: quella non è una frase del suo repertorio, sicuramente, non l’avrebbe mai detta”.

Hai guardato negli occhi Isabella Internò e averla rivista dopo tanto tempo sul banco degli imputati che effetto ti fa?

“I nostri sguardi si sono incrociati più di una volta ma lei sempre per prima l’ha abbassato, io mai”.