Omicidio Bergamini. La Internò, i cugini e il ricatto: “Piuttosto che saperlo di un’altra preferisco che muoia”

Tiziana ROTA, moglie del calciatore Maurizio LUCCHETTI, è stata amica di Donato
BERGAMINI e, negli anni in cui questi era fidanzato con Isabella INTERNÒ, ha stretto un forte legame di amicizia con la stessa Isabella. Per far capire l’intimità instauratasi fra le due, basti ricordare che Isabella INTERNÒ un giorno, quando ancora si vedeva con Donato BERGAMINI, le racconterà di essere rimasta incinta nel 1987 e di aver deciso di abortire,
nonostante la contrarietà di costui.

A maggio del 1989 Tiziana ROTA lascia Cosenza perché in procinto di partorire; il marito, finito il campionato 88/89, va a giocare a Salerno. Quando Tiziana ROTA incontra la INTERNÒ, agli inizi di novembre del 1989, sono circa sei mesi che non la vede. Le due donne si incontrano in un bar di Commenda di Rende e la ROTA nota immediatamente lo stato emotivo della INTERNÒ, visibilmente agitata e sconvolta.
Una precisazione in merito alla data dell’incontro: quando è stata sentita nel 2018, la ROTA ha precisato di essersi vista con Isabella INTERNÒ agli inizi di novembre, precisamente di lunedì, giorno di riposo del marito, per cui l’evento in questione è da ritenersi accaduto il 6 novembre del 1989.
L’incontro tra la ROTA e la INTERNÒ è stato per forza lunedì 6, giacché quel giorno i coniugi LUCCHETTI/ROTA incontrarono anche BERGAMINI che li salutò. Ora sappiamo che il lunedì successivo, ossia il 13 di novembre, BERGAMINI era ad Argenta dai genitori e quindi l’unico
lunedì di novembre in cui Donato BERGAMINI si sarebbe potuto trovare a Cosenza era giorno 6, ed è in questa data che Tiziana ROTA ed Isabella INTERNÒ si sono incontrate.

Quel 6 novembre del 1989, Maurizio LUCCHETTI e la moglie sono scesi a Cosenza per restituire il veicolo, preso in prestito dal dirigente Franco PIZZINI, utilizzato per effettuare il trasloco nella città di Salerno, ove LUCCHETTI giocava quell’anno: “…nell’estate del 1989 mio marito si è trasferito a Salerno per cui i nostri rapporti [con la Internò n.d.a.] si
sono interrotti, tuttavia dovendo effettuare il trasferimento in tempi brevi è stato necessario organizzarci in fretta, tanto che mio marito prese in prestito l’autovettura di Franco Pizzini all’epoca uno dei dirigenti della squadra. Nel frattempo era nata mia figlia il mese di giugno dell’89, quando io mi trovavo a Crema, fu così che dovendo restituire l’autovettura al Pizzini si decise di tornare a Cosenza e per me era occasione di rivedere Isabella e di farle conoscere la bambina. Ciò si verificò sicuramente di lunedì, giorno di riposo di mio marito…”

Tiziana ROTA e Isabella INTERNÒ si vedono, nel pomeriggio, nella zona di Commenda di Rende. Tiziana ROTA ha raccontato che Isabella INTERNÒ, senza prestare alcuna minima attenzione alla bambina piccola, che la ROTA aveva con sé giusto per farla vedere all’amica, le inizia a parlare, con un fare frenetico, di Donato BERGAMINI e le riferisce che il calciatore l’aveva lasciata definitivamente, che lei lo cercava sia telefonicamente che di persona, ma che lui si faceva sempre negare: “…nel pomeriggio incontrai Isabella in una pasticceria sita in Commenda di Rende ed ebbi modo di parlarci, da subito notai che era molto agitata e gesticolava molto, mi diceva che stavolta era finita definitivamente e che lui non la voleva più rivedere e si faceva negare, lei non riusciva a rintracciarlo telefonicamente…”.

“…fatto sta che giunti a Cosenza come già detto mi sono incontrata con Isabella nel primo pomeriggio presso una pasticceria ubicata a Rende nei pressi della farmacia che fa angolo tra il viale principale e la piazza dove solitamente si trovavano calciatori, tifosi e ragazze. Mi colpì il fatto di trovare una persona a dir poco agitata al punto che non si soffermò neppure con la mia bambina ma era così sconvolta e presa dalla rabbia per il fatto che Denis l’aveva lasciata definitivamente. Cercai di rassicurarla che analogamente ad altre occasioni le cose si sarebbero appianate ma lei era categorica nell’affermare che questa volta era diverso e che lui non sarebbe tornato più. A quel punto per sdrammatizzare quella situazione le dissi “passano tanti tram ne hai perso uno prenderai il prossimo”, tuttavia lei rimase irremovibile…” .

Nonostante i tentativi di Tiziana ROTA di tranquillizzarla, Isabella INTERNÒ, trovandosi di fronte ad un’amica intima come lo era per lei Tiziana ROTA, dà voce alla sua disperazione e alla sua frustrazione accumulati da quando BERGAMINI non la voleva più né vedere e né sentire e pronuncia frasi che, visto l’epilogo della vicenda, rafforzano la valenza probatoria degli elementi indiziari della responsabilità di Isabella INTERNÒ nella morte di Donato BERGAMINI. Isabella INTERNÒ sta maturando il suo proposito punitivo nei confronti di Donato BERGAMINI, considerato di sua appartenenza [lui deve tornare da me!!..] –, pur lasciandosi ancora evidentemente uno spiraglio di ravvedimento quando esterna all’amica che avrebbe cercato di “costringere” Donato BERGAMINI a ritornare da lei: “…mi diceva che stavolta era finita definitivamente e che lui non la voleva più rivedere e si faceva negare, lei non riusciva a rintracciarlo telefonicamente al che le dissi che probabilmente era meglio per entrambi, lei di contro testualmente mi rispose <piuttosto che di un’altra preferisco che sia morto>, al momento non diedi peso alla frase credendo che fosse dettata dalla disperazione dovuta al termine del loro rapporto, io le risposi che <<la morte non si augura neanche ad un cane, e che perso un tram ce n’è un altro>>…”

“…A quel punto per sdrammatizzare quella situazione le dissi “passano tanti tram ne hai perso uno prenderai il prossimo”, tuttavia lei rimase irremovibile e mostrandosi fuori di sé cominciò a dirmi che “Denis piuttosto che sia di un’altra preferisco che muoia” sul momento pensai che fosse una frase detta nell’impeto del momento ma quella insisteva anche davanti alle mie rimostranze rispetto ad affermazioni così gravi. Comunque in quel momento nell’agitazione che mostrava, Isabella continuava a ripetere anche gesticolando in maniera vigorosa che doveva vedere come fare per costringerlo a tornare con lei…”.

A distanza di tanti anni, il ricordo delle parole di Isabella INTERNÒ, incute a Tiziana ROTA paura e questo perché, nel momento in cui ha saputo della morte di Donato BERGAMINI, il giorno dopo la tragedia, lei aveva pensato subito alla INTERNÒ e alle parole da lei dette. Al marito Maurizio LUCCHETTI, che le stava mostrando il giornale sul quale era riportata la sconvolgente notizia, aveva detto subito <<l’ha fatto ammazzare>>.

Tiziana ROTA narra questo passaggio al giornalista Remo CROCI, durante una telefonata del 13 novembre 2017 allorquando la donna rifiuta di intervenire alla trasmissione televisiva “Quarto Grado” manifestando, anche a distanza di tanti anni, tutta la sua paura nei confronti di Isabella INTERNÒ e dei cugini, paura che non diminuisce nemmeno quando Remo CROCI le propone di intervenire in trasmissione telefonicamente e con la voce camuffata…

Maurizio Lucchetti chiama Remo Croci, e dopo qualche secondo di conversazione con il giornalista, passa il telefono alla moglie, Tiziana Rota.

Tiziana Rota, riferendosi alla deposizione resa all’avvocato Eugenio Gallerani: “…non vorrei trovarmeli sotto casa, gli ho detto, ma no, no signora, ma no, però caspitaaa…”

Remo Croci: “…senza far diciamo l’intervista con la faccia quelle che si fanno ma soltanto con una eee…telefonata e la voce camuffata senza dire chi è…”.

Tiziana Rota: “…e ma lei capisce chi è, lei lo capisce che sono io però…lei lo sa lo ha detto solo a me lei è, lei lo ha detto a me, certo…lei la settimana prima mi ha detto come sarebbero andate le cose, quando mio marito mi ha portato a casa il giornale io ho detto <<l’ha fatto ammazzare!>> sono state le prime parole che ho detto a mio marito…”.

Parlando con Donata BERGAMINI, Tiziana ROTA, riferendosi all’incontro avuto con Isabella INTERNÒ quel 6 novembre del 1989, ricorda l’atteggiamento della donna mentre le parlava (la ROTA definisce la Internò <una pazza>) e più volte ripete a Donata BERGAMINI che la INTERNÒ ha fatto ammazzare il fratello, ed è lei la mandante: “…perché c’era il bambino!!! ma così l’onore…ma che onore di cosa le ho detto!! Ma sempre con questo onore… di suo papà e tutto il resto ma… una pazza… e poi e poi l’ultima volta quando l’ho vista che… fuori di… pazza… una pazza!! che io mi ricordo quando ho visto Maurizio gli ho detto mamma mia che l’ha mollata perché questa è pazza!! E questa è proprio pazza!! Questa è proprio pazza!! Ma sì io glielo ho detto… secondo me… lei…cioè gli ha detto di dirgli qualcosa… di spaventarlo… lui avrà reagito… perché non è…cioè non era un pappamolla nel senso che…lui ha reagito e loro…è andata…è degenerata la cosa… sicuro è così…lei non ha accettato però lei è la mandante su questo io sono sicura…se no non mi diceva quelle cose…dieci giorni prima…eh!!! non me le avrebbe dette…per cui…” .

Ritornando a quel 6 novembre di trent’anni fa, Tiziana ROTA ricorda che mentre Isabella INTERNÒ le manifesta tutta la sua rabbia e disperazione per essere stata lasciata da BERGAMINI e questa volta definitivamente, li raggiungono due ragazzi a lei sconosciuti. Appena Isabella INTERNÒ li vede, dice alla ROTA di cambiare discorso e dopo averli salutati, le riferisce che sono due suoi cugini i quali, se fossero venuti a conoscenza che BERGAMINI l’aveva lasciata – in famiglia infatti sapevano che ancora stavano insieme – sarebbero stati capaci di ammazzarlo per l’onore della famiglia: “…alla vista di due persone a me sconosciute e indicati quali suoi cugini, Isabella mi disse di cambiare discorso e così feci, nel frattempo i due uomini si erano avvicinati a noi e si presentarono chiedendo ad Isabella <Tutto a posto?>, lei confermò che andava tutto bene e dopo aver salutato si allontanarono.

A questo punto gli chiesi per quale motivo avevamo dovuto cambiare discorso e lei mi disse che i suoi cugini non dovevano assolutamente sapere che Denis l’aveva lasciata altrimenti lo avrebbero ammazzato per l’onore della famiglia…” ;

“…comunque in quel momento nell’agitazione che mostrava, Isabella continuava a ripetere anche gesticolando in maniera vigorosa che doveva vedere come fare per costringerlo a tornare con lei, in quel momento si sono avvicinati i due ragazzi di cui ho già parlato, che avvicinandosi Isabella me li presentò come suoi cugini. Anzi mentre si avvicinavano mi disse di cambiare discorso per non fare sentire i cugini, e ciò perché Isabella riteneva che in famiglia ancora sapevano che il rapporto tra lei e Denis era normale… mentre si avvicinavano i cugini Isabella cambiò tono e atteggiamento e mi disse la frase già riferita “zitta se lo vengono a sapere sono capaci di ammazzarlo” e ciò secondo lei sempre per la questione dell’onore, perché era stata disonorata e quindi gliel’avrebbero dovuta far pagare.

Fu un incontro casuale durato il tempo del saluto nel corso del quale i due chiesero a Isabella se andasse tutto bene, e alla sua risposta affermativa dopo avermi presentato come la moglie di Lucchetti si sono allontanati…” .

Nella conversazione telefonica con Remo CROCI, menzionata in precedenza, Tiziana ROTA dice al giornalista di aver paura dei cugini, pur essendo passati trent’anni come gli ricorda Remo CROCI, per questo non vuole partecipare alla trasmissione televisiva <Quarto Grado>: “…non lo so perché io ho paura…perché io quando ho visto i suoi cugini, io ho avuto paura quando ho visto quei, quei personaggi…” .

Ora, si può acutamente osservare che le frasi pronunciate da Isabella INTERNÒ siano fra di loro contraddittorie: auspica per BERGAMINI la morte, piuttosto che saperlo di un’altra donna e poi manifesta il timore che possa essere ucciso dai cugini. Tale contraddittorietà può condurre a valutare queste esternazioni alla mercé di frasi dettate da uno stato emozionale di crescente delusione per una relazione affettiva finita male. Ed invero, se inserite nel contesto indiziario raccolto, diventano elementi di una costellazione di indizi che consente di attribuire ad Isabella INTERNÒ il ruolo di ideatrice del piano criminoso di uccidere Donato BERGAMINI. Non dobbiamo dimenticare che il proposito di Isabella INTERNÒ è comunque quello di ritornare insieme a Donato BERGAMINI, lo dimostrano i continui tentativi di parlare con lui, come la stessa riferisce all’amica Tiziana ROTA allorquando la rivede quel 6 novembre del 1989.

Mancano dodici giorni alla morte del calciatore, Isabella INTERNÒ è ben conscia che quella separazione è qualcosa di diverso rispetto alle altre volte, giacché BERGAMINI si mostra molto determinato nel non volere avere più contatti con lei, anzi forse il calciatore si dimostra infastidito e seccato quando se la vede intorno, sicuramente lo è quando parla di lei e del suo pressante comportamento. Quel giorno di inizio novembre, quando si trova di fronte Tiziana ROTA, un’amica alla quale era molto legata perché con lei aveva vissuto un periodo di profonda amicizia e vicinanza quando era fidanzata con BERGAMINI (da premettere che la ROTA è l’unica tra le mogli dei calciatori ad aver stretto amicizia con la INTERNÒ), un’amica ritenuta così intima e affidabile dalla INTERNÒ tanto da rivelarle del suo aborto, la INTERNÒ dà sfogo a tutta la sua amarezza e frustrazione, desiderando la morte di BERGAMINI piuttosto che saperlo con un’altra donna.

Nonostante ciò, Isabella INTERNÒ nutre dentro di sé la speranza che tutto non sia ancora perduto, e spera dopotutto di poter trovare qualcosa che <costringa> BERGAMINI a rimettersi con lei. Infatti rivela a Tiziana ROTA che deve trovare qualcosa che lo costringa a tornare con lei perché “lui deve tornare da me”. E allora possiamo dire che il desiderio di Isabella INTERNÒ di vedere Donato BERGAMINI morto è associato alla circostanza che un’altra donna sia entrata nella sua vita; in mancanza di tale evento, la donna spera sempre di poter tornare con lui e quindi manifesta il timore che il calciatore possa essere ucciso dai cugini.

In quest’ottica, va letta l’ambivalenza delle frasi dette dalla donna il 6 novembre del 1989. Semmai ciò che lascia perplessi e fa pensare è che Isabella INTERNÒ abbia attribuito ai cugini la riprovevole capacità di uccidere un uomo!! Durante la deposizione dell’11 gennaio 2018, Tiziana ROTA ha identificato uno dei cugini di Isabella INTERNÒ che il pomeriggio del 6 novembre del 1989 ha conosciuto a Commenda di Rende. Trattasi di Dino Pippo INTERNÒ, cugino di primo grado di Isabella INTERNÒ, fortemente legato allo zio Francesco, padre di Isabella, con il quale aveva altresì lavorato presso la ditta di tinteggiatura.

Isabella Internò con il cugino Pippo Dino Internò

A Tiziana ROTA sono state mostrate due foto dei funerali di Donato BERGAMINI, apparse sui giornali dell’epoca e la donna ha riconosciuto in Dino Pippo INTERNÒ uno dei due cugini che lei e Isabella INTERNÒ incontrarono a Commenda di Rende il 6 novembre del 1989.

Nel corso di una telefonata intercettata nell’ambito dell’odierna attività di indagine, Tiziana ROTA racconta a Donata BERGAMINI di aver riconosciuto, dalle foto mostratele durante la deposizione, uno dei due cugini di Isabella INTERNÒ. Donata BERGAMINI fa presente come lei non le avesse mai mostrato tali foto. La ROTA conferma tale circostanza, aggiungendo altresì di non aver mai voluto vedere i giornali dell’epoca, da che si rafforza il valore e la genuinità del riconoscimento effettuato dalla ROTA.

La famiglia Internò (che faccia tosta!) al funerale di Denis. In primo piano Dino Pippo Internò

Tiziana Rota: “…ho visto delle foto…una foto dove ho riconosciuto un cugino…quella in cui mi aveva presentato…ehhh quando l’ho visto…i capelli proprio riccioli i capelli così ho detto…guardi io questo qui…io questo qua…per me è lui gli ho detto…è lui…”.

Donata Bergamini: “…eh! Anche si perché io le foto non ve le ho mai fatte vedere…”.

Tiziana Rota: “…io ho visto quelle della riesumazione io non le avevo ma non le ho viste non le ho mai guardate ma i giornali del sud manco li vedevo… io quando ho visto quel ragazzo ho detto mamma questo è suo cugino…”.

Alla domanda sul perché Isabella INTERNÒ avesse remore, o meglio paura, di parlare con Tiziana ROTA della fine del rapporto con Donato BERGAMINI davanti a lui, Dino Pippo INTERNÒ ha riferito di non saperselo spiegare: “Non so perché, come voi mi chiedete, Isabella si preoccupasse di parlare con le amiche di Bergamini davanti a me, soprattutto del fatto che lui l’aveva lasciata…”. Che le frasi riferite da Isabella INTERNÒ a Tiziana ROTA potessero minare la credibilità di una sua estraneità nella morte di Donato BERGAMINI, deve essere stato un pensiero che ha attraversato la mente di Luciano CONTE, nel momento in cui sono iniziate ad uscire indiscrezioni su quanto dichiarato dalla ROTA, nel 2011. Agli atti esiste una conversazione ambientale, intercettata, tra Luciano CONTE e la moglie risalente al 27 maggio del 2013 durante la quale l’uomo attacca verbalmente la consorte, segnatamente in relazione al suo rapporto di amicizia con Tiziana ROTA e al fatto che questa aveva parlato dei cugini…

Prima di continuare con la disamina di tale conversazione, bisogna fare un passo indietro, ossia ritornare al 2011 e nello specifico al 29 novembre, immediatamente dopo l’escussione di Isabella INTERNÒ come persona informata dei fatti. Nel corso dell’intensa conversazione
sviluppatasi, in questo frangente, tra Luciano CONTE e Isabella INTERNÒ in ordine al contenuto della deposizione e delle domande poste dagli inquirenti, Luciano CONTE chiede alla moglie chi è questa amica sulla quale le avevano fatto delle domande. Anche in questa occasione Isabella INTERNÒ mente al marito, sminuendo il rapporto di amicizia e di
conoscenza con Tiziana ROTA. Soprattutto gli tiene nascosto i giorni passati a Salerno, ospite della coppia ROTA/LUCCHETTI, a distanza di pochi giorni dalla tragica morte di Donato BERGAMINI. Isabella INTERNÒ, da persona abile ed astuta qual è, capisce che deve tenere il marito all’oscuro di questa circostanza e questo per via di una situazione che l’ha vista protagonista in quei giorni trascorsi a Salerno… 

Conversazione ambientale tra Luciano CONTE e Isabella INTERNÒ del
29/11/2011 
Luciano Conte: “poi perché ti ha fatto il nome di questa ragazza? <<Chi
è questa ragazza?>>, come ha fatto?

Isabella Internò: “era la moglie di uno che io…che allora era…era…era
l’unica che conoscevo, e basta…”

Luciano Conte: “ma uscivate insieme? C’è un motivo? Uscivate insieme…”

Isabella Internò: “con lei sì, ma con lei sola, non tra…tra i…”

Luciano Conte: “e quando ti ha fatto il nome…subito…”

Isabella Internò: “no, prima non avevo capito, ho detto…<<non…non…mi viene in mente nessuno>>, poi ha detto…<<la moglie di…>>, <<aaahhh…>> ho detto…<<…sì, la
conoscevo perché ci uscivo di tanto in tanto…>>,<<ma con…?>><<No! Da sola, con loro mai ci sono uscita>>. E gliel’ho pure detto…<<Io con…con gli altri così non ci sono mai uscita, con gli altri giocatori>>. Ed è andata avanti…”

Luciano Conte: “e allora per dire quello l’hanno sentita? Non ho capito che ti ha detto…”

Isabella Internò: “tutti…e che ne so io? Manco io l’ho … e gli potevo chiedere <<perché mi chiede di lei?!>> può essere che hanno sentito tutti, che ne so!…”

Luciano Conte: “ e di dov’è questa ragazza?”

Isabella Internò: “di Milano”
Luciano Conte: “ e chi è? La moglie di?”

Isabella Internò: “era la moglie di uno, che era l’unica che io…”

Luciano Conte: “ era? È la moglie!”

Isabella Internò: “è la moglie di uno, che era l’unica che…che è l’unica che io conoscevo, ma non…perché era sempre…era a Commenda ed era sola. E quindi quando scendevamo alla piazzetta c’era sempre lei…”

Luciano Conte: “e questo vuol dire che (incomprensibile)…”

Isabella Internò:“no, assolutamente, perché era una persona proprio…guarda…assolutamente…”

Il viaggio di Isabella INTERNÒ a Salerno, più precisamente a Vietri sul Mare, ospite dei coniugi LUCCHETTI/ROTA è avvenuto a distanza di pochissime settimane dalla morte di Donato BERGAMINI.. Ed è la cronaca di un viaggio che merita “assolutamente” un capitolo a parte.