Palasport di Rende, un magna magna infinito

Un progetto che risale agli anni ’90, un edificio comunale che sosta nel quartiere Villaggio Europa di Rende, in attesa di una possibile apertura, ormai diventata per i suoi stessi residenti, una speranza illusa e datata nel tempo. Si tratta del famoso Palazzetto dello Sport, l’ennesima struttura incompiuta della città d’oltre Campagnano.

In realtà il Palazzetto sarebbe pronto all’apertura, ma manca l’agibilità. Una spesa enorme per costruirlo e che richiederebbe ulteriore denaro, ma i soldi non sono disponibili da parte dell’amministrazione rendese, la somma dovrebbe arrivare da fondi ministeriali per la copertura delle terrazze.

La storia del Palazzetto dello sport è lunga ed è fatta di spreco e del solito magna magna. Ricostruiamola brevemente.

  • Nel 2001 venne rescisso, per colpa ed in danno dell’appaltatore, il contratto d’appalto dell’ 08/09/1997, (appena iniziata la costruzione già i primi intoppi). La prima ditta, alla quale venne aggiudicata la gara fallì, dunque, si dovette attendere la fine dell’istanza di fallimento e la messa in liquidazione di tale ditta. Si diede mandato alla Direzione Lavori, di redigere tutti gli atti progettuali conseguenti per rendere possibile, nelle forme e nei modi di legge, un nuovo appalto per il completamento dei lavori.
  • Nel 2004 fu approvato il collaudo, redatto dall’Ing. Rodolfo Pallone, dei lavori realizzati dalla predetta impresa appaltatrice per l’importo complessivo di € 553.813,46.
  • Nel 2005 venne approvata la perizia dei lavori necessari al completamento dell’opera “Costruzione del palazzetto dello Sport 1° e 11° lotto” in località Tocci, stabilendo di procedere all’affidamento degli stessi e da eseguirsi agli stessi patti e condizioni dell’appalto principale, mediante pubblico incanto.
  •  Nel 2006 il Dirigente protempore del Settore 5, nel prendere atto che in esito all’esperimento di gara effettuato non era stata presentata alcuna offerta, diede mandato ai progettisti dell’intervento, ing. Domenico Bruno ed ing. Francesco Garritane, di rimodulare il progetto di completamento dei lavori in oggetto al fine di adeguarlo alla normativa sismica e ad aggiornarlo economicamente adottando il prezziario regionale.
  • Nel 2007 fu approvato il progetto esecutivo dei lavori con un finanziamento impegnato dell’opera per complessivi 2.720.000,00.
  • Nel 2008 i lavori di che trattasi, a seguito di esperimento di gara mediante procedura aperta, vennero aggiudicati definitivamente al Consorzio denominato “C.A.E.C. Consorzio Artigiano Edile Comiso- Soc. Coop., di Comiso (RG), per il ribasso offerto del 21,615%. Venne sottoscritto il contratto d’appalto n° 6727 con l’impresa aggiudicataria, per l’importo complessivo di € 1.704.094,15 comprensivi di € 121.559,00 per oneri di sicurezza, oltre IVA.

Pochi mesi dopo venne approvata una perizia di variante e suppletiva dell’importo complessivo di € 2.720.000,00 di cui € 1.948.498,35 per lavori, comprensivi di € 137.559,00 per oneri della sicurezza ed € 771.501,06 per somme a disposizione dell’Amministrazione.

La storia continua con il solito risultato: uno sperpero di denaro.

Considerato che a seguito di ulteriori visite congiunte in cantiere, con nota del 21/02/2012 l’ingegnere collaudatore rimesse la propria relazione sulle riserve dell’Appaltatore al Certificato di Collaudo dei lavori principali, riconoscendo rispetto all’importo del certificato di collaudo un ammontare di € 83.232,93 relativo ad ulteriori lavorazioni eseguite dall’impresa, fece elevare l’importo dei lavori collaudati ad € 1.957.386,92 con un maggiore importo di € 8.888,57 rispetto a quello contrattualizzato.

La spesa, perciò, continua a crescere…

  • Nel 2013 arrivò la fattura relativa al saldo dei lavori eseguiti inerenti il contratto principale ed i lavori complementari per l’importo di € 60.147,12 di cui € 56.325,92 saldo lavori appalto principale, € 5.632,59 per IVA al 10% ed € 1.811,39 quale restituzione del debito derivante dall’esecuzione dei lavori complementari.

(Il tutto si legge nella determina n.562 del 2013 registro generale, Settore Lavori Pubblici determinazione n.83 del 15/04/2013 registro cronologico.)

Fino al 2013 la spesa per la costruzione del fatidico Palazzetto ammontò a 2.720.000,00 € e ancora oggi servono altri fondi per terminarlo.

  • Poi nel 2014 con delibera di giunta comunale n.126 del 30712/2014 per la copertura a tetto dei terrazzi viene approvato il progetto definitivo.

Attualmente tutto tace, manca l’agibilità; sembra proprio che le sorti di tale struttura siano già scritte: vegetare lì per altri 20 anni. E noi paghiamo..

Valentina Mollica