Paola 2022, il trappolone. Col passo indietro di Cassano, Città di nuovo preda dei “riciclati”

di Cosmo De Matteis

Fonte: Marsili Notizie (Paola riciclata)

Da anni vi è disaffezione alla politica nazionale e locale, in questi giorni di campagna elettorale, per il Comune di Paola, ancora di più colgo il motivo dell’allontanamento, della cosiddetta società civile, dalla politica.

Dopo l esperienza, esaltante, ma anche  di delusioni, in  qualità di assessore, nella “prima” giunta tecnica d’Italia, del sindaco Bruno Ganeri, come altri amici, ho preferito impegnami nel volontariato e nel sindacato, molto più gratificanti di una politica ormai priva di ideali e fatta da personaggi tesi unicamente al proprio tornaconto o quello dei familiari.

In questa campagna elettorale, dove molti mesi fa ero stato gratificato della richiesta di candidatura a sindaco – PER ME IMPOSSIBILE DA ONORARE – sono stato invitato ad incontrare Antonio Cassano, che su richiesta di molti e tante pressioni comprese, successivamente, quelle del sottoscritto, aveva accettato l’arduo compito.

Al suo fianco ho visto tante facce di giovani ragazze e ragazzi col viso ed il certificato penale pulito.

Ho visto un entusiasmo notevole intorno a questa candidatura, persone deluse che si riaffacciavano con entusiasmo alla politica, per la prima volta non sentivo parlare di spartizioni, di incarichi professionali.

“Strano”, troppo facile, ma l’entusiasmo è durato ore.

A Paola arriveranno un mare di soldi della Comunità Europea, intorno ad essi da tempo si stanno organizzando le lobby per drenare denaro pulito.

In queste settimane accanto a qualche brava persona, candidato consigliere, nelle numerose liste vi sono i soliti “personaggi riciclati”, qualcuno degno del casellario giudiziario, anche se risulta incensurato. Ed i tanti professionisti che in questi anni hanno deturpato e violentato il nostro territorio, nonché i tanti “collaboratori”: tecnici, legali e di altre professioni; che percepiscono laute parcelle, da quel sindaco che spesso avevano criticato in piazza.

Potevano permettere che il comune fosse gestito da persone al di fuori dei giochi? Certo che no.

E gli altri signorotti regionali, che considerano un feudo la città, ed i loro referenti sempre a loro disposizione, potevano permettere che si ripetesse un altra stagione come negli anni ’90? Certo che no.

Ed ecco, come si dice, il “trappolone”, in cui sono caduti non solo Cassano, ma anche coloro che credevano in lui.

Un trappolone ben studiato a tavolino, in altre sedi e da persone che, ufficialmente, non sono apparse nel contesto locale. Ma hanno fatto si che si tirasse la corda che sembrava solida, costringendo il probabile futuro sindaco a tirarsi indietro.