Paola, danno erariale per il Servizio idrico: coinvolti sindaci, assessori e tecnici delle Giunte Ferrari e Perrotta

Basilio Ferrari

Un danno erariale di oltre un milione di euro, per irregolarità riconducibili alla gestione del Servizio idrico integrato, è stato notificato dai finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza a 17 tra sindaci, assessori, dirigenti e tecnici della precedente ed attuale amministrazione del Comune di Paola.
Il provvedimento, eseguito su delega della Procura regionale presso la Sezione della Corte dei Conti di Catanzaro, riguarda la verifica e l’approfondimento delle modalità di gestione del servizio idrico integrato comunale e il rispetto degli accordi contrattuali tra il Comune e le società affidatarie. Dalle indagini, infatti, sarebbe emerso “un consolidato sistema di irregolari affidamenti ‘temporanei’ attraverso determinazioni mensili dei responsabili del settore Lavori pubblici e appalti succedutisi nel tempo, su input dell’Amministrazione comunale pro-tempore.

Il danno erariale è stato contestato a Basilio Ferrari (ex sindaco), Francesco Sbano (ex vicesindaco), Marco Cupello, Dario Gaetano, Stefano Mannarino, Paolo Siciliano (ex assessori della Giunta Ferrari); Roberto Perrotta (sindaco), Antonio Cassano (ex vicesindaco forse dimessosi anche per ragioni compatibili a questo problema), Marianna Saragò (attuale vicesindaco), Francesco Città, Emilio Mantuano, Alessio Samà, Francesco De Cesare (assessori della Giunta Perrotta); tra i tecnici: Fabio Pavone, Ulisse Smeriglio e Giovanni De Medici (di osservanza “ferrariana” anche se nella pianta organica del Comune), Fabio Iaccino (attuale reggente Ufficio Tecnico Comunale).

Gli addebiti contestati, secondo quanto emerso dalla indagini delegate dal vice procuratore Giovanni Di Pietro, riguardano “affidamenti assegnati in assenza di qualsivoglia forma, anche minima, di comparazione con ditte e società operanti nel settore. Difatti, dall’acquisizione di varie offerte di gestione del servizio idrico, ottenute interpellando altri operatori economici del precipuo settore – è detto in un comunicato della Guardia di finanza – si è avuto modo di determinare un canone mensile medio, risultato di gran lunga inferiore rispetto a quello corrisposto alle due società affidatarie del servizio, le quali, nel rispettivo periodo di affidamento, hanno di fatto operato in regime monopolistico”.
Dagli accertamenti, inoltre, sarebbe emerso che “in conseguenza di tali condotte, è stato cagionato un grave pregiudizio in termini di maggiori costi sostenuti illegittimamente dal Comune di Paola” con il verificarsi di “ingiustificati esborsi scaturenti da compensazioni per lavori inesistenti e per prestazioni irregolari ascrivibili ai membri delle due giunte ed ai tecnici responsabili del servizio che hanno amministrato il Comune di Paola dal 2016 al 2020”. Tutti sanno, in ogni modo, che c’è grande differenza tra le responsabilità delle due Giunte. Gli affidamenti finiti nel mirino della procura di Paola sono stati assegnati dalla Giunta Ferrari ed è chiaro che gli accordi truffaldini sono stati stilati dal sindaco e dai suoi collaboratori, politici e tecnici.