Paola, la Comune di Riace apre nel segno dell’umanità “tangibile”

di Francesco Frangella

Fonte: Marsili Notizie

L’idea di convogliare intelligenze ed energie per sostenere la tesi dell’accoglienza “alla Mimmo Lucano” (“deposto” sindaco del comune di Riace), si è concretizzata a Paola nel pomeriggio di sabato 24 Novembre, con un’iniziativa del Comitato “La Comune di Riace”, che ha organizzato un appuntamento al quale – oltre ad ospiti illustri e relatori prestigiosi – hanno partecipato tante persone.

Come una chiamata a raccolta nel nome dell’umanità, il dibattito sull’Uomo nero che alberga nei meandri dell’incoscienza di ognuno, è stato condotto nel segno di un coinvolgimento a 360°, dove testimoni diretti e studiosi della materia, hanno fatto luce sugli oscuri anfratti in cui dimora la paura del confronto, il terrore dello specchiamento con un’alterità che spaventa, perché vicaria di tutte le caratteristiche della debolezza che il sistema ripudia.

Il migrante, ultimo anello di una catena pendente dagli attici di una società classista, è visto come l’incarnazione del fallimento di un’intera modalità di approccio al mondo (soprattutto di quella che prevede “lo sfruttamento”) sigillo di una realtà per la quale, malgrado la propaganda vertente sul benessere alla portata di tutti, c’è una grossa fetta di umanità che sta davvero male.

Alla tutela e all’attenzione da rivolgere agli “ultimi”, il comitato nato spontaneamente a Paola ha rivolto la sua attenzione, cercando di coagulare attorno alla figura di Mimmo Lucano un movimento capace di interfacciarsi con le istituzioni.

A tal proposito è stata già presentata un’istanza al comune di Paola, riguardante l’organizzazione di un consiglio comunale “aperto” da dedicare alla tematica che – in città – è rafforzata dalla presenza di tanti “stranieri” ospitati presso l’hotel Alhambra. Proprio dalla viva voce di costoro, intervenuti nel corso dell’evento di sabato scorso, è stato possibile apprendere quali siano le ragioni alla base del fenomeno migratorio, con testimonianze convergenti nell’obbligatorietà di una scelta senza alternative, perché imposta da condizioni in cui la partecipazione democratica alla vita del proprio Paese è inibita dai regimi di governo o dai conflitti bellici.

Nel solco di un impegno che gli organizzatori hanno impostato sul dualismo con l’attuale modalità gestionale della “questione migranti”, che prevede la contrapposizione tra quanti “stanno” con Mimmo Lucano e quanti  “stanno” con Matteo Salvini, “La Comune di Riace ha mosso i suoi passi”.

Indipendentemente dalle inchieste condotte dalla magistratura e dai provvedimenti assunti finora, i componenti del Comitato hanno abbracciato senza tentennamenti la politica dell’accoglienza posta in essere a Riace, facendola diventare baluardo di un’azione condivisa funzionale a ridare linfa a chi non ha più riferimenti “tangibili” cui agganciare le proprie idee.

Relatori dell’incontro sono stati Cecilia Cavallo (moderatrice) , Mbaye Cisse (mediatore culturale), tre ragazzi africani che si sono presentati al pubblico come “uomini neri”, Romolo Perrotta e Manuela Stranges (ricercatori Unical), Sergio Crocco (regista), Dario Brunori (cantautore) nonché diverse associazioni (“Nate a sud”, il Centro Frassati, la Croce rossa e una rappresentanza di studenti liceali) presenti sul territorio paolano.