Paola, la figlia di Tonino Maiorano ricorda quel maledetto giorno di 18 anni fa: “Perché Giuliano Serpa lavorava per un ente pubblico?”

A Paola oggi non è un giorno come tutti gli altri. Il 21 luglio è una data istituzionalizzata e celebrata come “Giornata della Memoria e dell’Impegno” per la morte dell’operaio Tonino Maiorano, ucciso per errore dalla mafia il 21 luglio 2004 solo perché somigliava a Giuliano Serpa.

Stamattina è stata deposta una corona di fiori sul luogo, indicato da una targa sul muro esterno dello stadio “Tarsitano”, dove Tonino Maiorano è stato privato della vita. Stasera, alle ore 19.00 presso la Chiesa del Rosario, si terrà una funzione religiosa.

“Senza memoria non c’è futuro – ha detto il sindaco Giovanni Politano -. Tonino Maiorano non era nel posto sbagliato al momento sbagliato, Tonino stava facendo il suo turno di lavoro, era la mafia che era nel posto sbagliato al momento sbagliato e quando è presente in un territorio si espande a macchia d’olio coinvolgendo tutto e tutti, ed è per questo che va combattuta non solo dalle forze dell’ordine, dagli organi di giustizia e dalle istituzioni. La mafia e la cultura mafiosa vanno combattute anche da tutti i cittadini, non giriamoci mai dall’altra parte, non pieghiamoci mai e insegniamo ai nostri figli il concetto di giustizia e legalità”.

La figlia di Tonino Maiorano, Chiara, ha ricordato e rivissuto quel maledetto giorno partendo dalla memoria: “… 21 luglio 2004, era estate, io e mio fratello stavamo dormendo perché non andavano a scuola, mio padre stava lavorando come sempre, mia madre stava preparando i panini perché poi saremmo andati al mare… A un certo punto vengo svegliata dalle urla strazianti di mia madre, cerco di tranquillizzare mio fratello Samuele, che aveva 5 anni, io ne avevo 12… cercai di raggiungere mia madre ma già non c’era più.

Dopo pochi minuti iniziarono ad arrivare i parenti a casa: dov’è mia madre, dov’è mio padre? Regnava il silenzio totale, quello stesso silenzio che poi mi ha accompagnato anche dopo. Passarono i minuti e le ore, mi ricordo sempre il suono delle sirene… mi hanno accompagnato per giorni, anche negli incubi…

Finalmente riuscii a vedere mia madre nell’ultima stanza della casa, non vi dico come l’ho trovata e mi disse: “da oggi papà non è più con noi”, Pensai ad un malore… che cosa è successo? Silenzio, nessuna risposta..

Successivamente ci furono i funerali, ricordo molto partecipati e iniziai a leggere la parola mafia … che cos’è la mafia e cosa c’entra mio padre… che cosa è successo? Non siamo riusciti a salutarlo neanche per l’ultima volta, ci dissero che non era il caso per come lo avevano ridotto…

Il 21 luglio 2004 arrivarono due killer a bordo di uno scooter mentre mio padre stava lavorando insieme a persone oneste, erano tutti onesti tranne uno, Giuliano Serpa, esponente mafioso, che nonostante fosse sorvegliato speciale lavorava per un ente pubblico insieme a gente perbene e in un periodo di guerre tra clan. Questo è un aspetto sul quale non è mai stata fatta luce e credo che qualcosa non abbia funzionato… I due killer spararono senza neanche accertarsi di chi avevano colpito… ma anche dopo che fu chiaro che avevano ucciso un uomo innocente andarono a chiedere i soldi…

Il silenzio… quel silenzio era lo stesso che avvolgeva la comunità… in un periodo in cui si sparava dappertutto, omicidi ogni giorno eppure la comunità stava nel silenzio, aveva accettato tutto questo… Quella mattina qualcosa non ha funzionato, è morto Tonino, persona estranea a questi fenomeni malavitosi, l’unica “colpa” che aveva è che lavorava con un sorvegliato speciale…

Il 21 luglio è stato uno spartiacque per Paola. Ci sono stati arresti, processi che si sono conclusi col massimo delle pene passate ormai in giudicato… Grazie a chi ci ha sostenuto e soprattutto al dottore Facciolla.

Paola si è svegliata, abbiamo superato molti ostacoli anche per fare memoria, abbiamo raggiunto molti risultati tra i quali la vostra presenza stamattina ma è stato ucciso un uomo innocente la cui morte poteva essere evitata… La mafia ancora c’è e non è stata sconfitta siate vigili e abbiate fiducia nelle istituzioni. Noi nonostante tutto abbiamo ottenuto giustizia”.