Perché la Tonno Callipo rinuncia alla Serie A di pallavolo?

PERCHE’ LA TONNO CALLIPO RINUNCIA ALLA SERIE A?

La notizia che la Tonno Callipo  si ritira dalla serie A di Volley e da qualunque campionato maschile ha lasciato senza parole un’intera città e la Calabria tutta. Nella tifoseria vibonese dopo la riconquista della massima serie si parlava solo della nuova campagna acquisti, che doveva portare ad un rafforzamento della squadra. Quindi la notizia è stata un fulmine a ciel sereno. Anche la motivazione di Pippo Callipo presenta degli aspetti non detti.

Pippo Callipo afferma che si è trattato di «una scelta che non avremmo mai voluto prendere ma indispensabile per proteggere il futuro di 500 collaboratori”. La nota ufficiale di Callipo recita: “… Oggi, però, dobbiamo essere lucidi nel compiere scelte responsabili per il futuro di tutto il Gruppo Callipo. La congiuntura economica attuale ha ripercussioni in ogni ambito e ci impone di adottare decisioni difficili, che non avremmo mai voluto prendere. Abbiamo quindi deciso di porre fine alle attività di pallavolo maschile di alto livello, non prendendo parte al Campionato di Superlega 2023/2024 e rinunciando, altresì, al diritto di iscriverci ad altri campionati di serie A maschile. Una scelta che non avremmo mai voluto adottare ma che si è resa indispensabile. Le criticità che caratterizzano lo scenario economico del Paese da oltre un anno, ci inducono ad un gesto di responsabilità finalizzato a proteggere il futuro dei quasi 500 collaboratori che lavorano con il nostro Gruppo. Si tratta di una scelta razionale e attentamente ponderata che, purtroppo, va a discapito del sostegno alla Tonno Callipo Volley, finanziata quasi totalmente dal Gruppo stesso”.

Quindi il motivo di fondo sta nel difficile momento economico italiano che si ripercuote anche sulle società del gruppo Callipo. Di difficoltà economiche Pippo Callipo aveva parlato nell’inverno scorso dovute al caro energia che aveva costretto la società a portare degli aggiustamenti nell’organizzazione del lavoro per portare a dei risparmi nei consumi energetici. Tutti pensavamo che fosse rientrato e l’intervista  pubblicata sul Corriere del Mezzogiorno di pochi giorni fa  sottolineava il buon stato di salute dell’azienda  che puntava sull’innovazione e le nuove tecnologie. La pagina economica del Corriere si apre con una foto a tutta pagina di Callipo con il titolo: “Tonno 4.0. Callipo investe in tecnologie. L’intelligenza artificiale sarà applicata alla produzione, non a scapito dei lavoratori: tredici nuove assunzioni”. 

Nell’articolo che potrete leggere nella foto si parla anche dello stato di salute del gruppo. “… una produzione di  7 mila tonnellate di tonno, un fatturato di 83,5 milioni (2022) ed esportazioni verso Cina, Usa, Canada, Medio Oriente e Germania…”.

Si parla anche degli Store Callipo 2013, negozi monomarca aperti, a partire dal 2016, in Calabria e quindi a Roma e Milano….. “che diventano ambasciatori delle eccellenze calabresi, conclude Pippo Callipo, che oltre al ramo conserve che produce il tonno, guida altri sei rami del gruppo, che complessivamente occupa 500 persone…”.

Nessun accenno a difficoltà economiche o di altro tipo. Anzi una azienda florida e prosperosa di cui essere fieri come calabresi. Quindi fino a pochi giorni fa non c’era alcuna crisi incombente, questo dato si aggiunge al fatto che in città nessuno si aspettava questa bomba e in più, non più tardi di un venti giorni fa, Pippo Callipo onorava con la sua presenza, insieme ai sindaci di tutta la provincia, Peppe Mangialavori che proclamava i contributi che grazie al suo interessamento il Parlamento aveva concesso ai Comuni del Vibonese.

Tra questi contributi vi erano quelli per l’adeguamento del palazzetto dello sport di Vibo valentia per dare la possibilità alla Tonno  Callipo di disputare il campionato di massima serie. Se Pippo Callipo aveva gà deciso il ritiro di sicuro non sarebbe stato presente in quel posto e in quel luogo nonostante i legami di affetto con l’Onorevole. Lui che si è candidato a Presidente della Regione per il centrosinistra contro Jole Santelli ed eletto consigliere regionale si dimise dopo pochi mesi senza alcuna motivazione credibile…”. 

Noi non abbiamo la sfera di cristallo per capire  i vari motivi che hanno portato a questa decisione. Non vogliamo mettere in discussione le parole di Pippo Callipo, però qualche spiegazione maggiore dovrebbe essere fornita all’opinione pubblica. Anche perché se è vero che si tratta di una società privata, tra l’altro senza debiti e con una gestione sana, e altrettanto vero che si tratta di una attività che muove la passione e la vicinanza di tutta la Calabria. Quindi esce dalla sfera privata e assurge ad una dimensione pubblica. E qui  vogliamo sottolineare altri due aspetti.

Nella parte finale del comunicato si dice: “Vogliamo ringraziare gli atleti, i tecnici, i dirigenti, i tifosi e gli sponsor che in questi 30 anni di successi sportivi hanno fatto parte della grande famiglia Callipo. Apprezziamo il vostro sostegno e confidiamo nella vostra comprensione in questo triste momento di transizione. Siamo fiduciosi che, insieme, riusciremo a superare le difficoltà che contraddistinguono questo periodo storico e a raggiungere nuovi traguardi nel mondo della pallavolo”.

Non una parola di ringraziamento alle Istituzioni pubbliche. Sarà una dimenticanza ma noi la sottolineiamo. Nessun ringraziamento all‘amministrazione comunale di Vibo Valentia. Nessun ringraziamento alla provincia di Vibo  Valentia. E neanche alla Regione Calabria e al suo presidente Occhiuto. Il sospetto si ingrossa a leggere il commiato immediati della sindaca Limardo. E il silenzio a tutt’ora del presidente Occhiuto.

La Limardo esprime le solite parole di circostanza, il dispiacere, lo sbalordimento, la solidarietà (non si capisce di che cosa), il ringraziamento, il solito vuoto bla bla bla. E  chiude con la speranza “che – un giorno, prima possibile – tornino a sventolare le bandiere giallorosse che hanno conquistato i nostri cuori e che hanno contribuito a diffondere i valori dello sport”.

Stesso bla bla bla vuoto e retorico da parte di Mangialavori, nonostante i rapporti di affetto tra i due, l’uomo del fare che lavora per la rinascita del vibonese e che però si ferma dinanzi alla decisione sofferta di Callipo. La pratica viene chiusa come ad un funerale: “Alla dirigenza, alla società, allo staff tecnico un grazie di cuore, l’augurio di poterci rivedere presto nuovamente in campo a tifare ancora per i colori giallorossi”.

Il Presidente Roberto Occhiuto, che di solito parla di tutto, ad eccezione dei rapporti perversi ndrangheta/politica, non proferisce parola. Non si capisce come mai la politica e le istituzioni non abbiano nulla da ridire e da fare. Se un’impresa ridimensiona le sue attività , e per alcuni versi la squadra Tonno Callipo Volley è un’impresa, si mobilitano le istituzioni, i partiti e i sindacati per capire se ci sono gli spazi e le condizioni per continuare quell’attività. Le istituzioni hanno fatto tutto il possibile in questi  anni di massima divisione della Tonno Callipo Volley per aiutare il gruppo Callipo?  La Regione Calabria che spende e spande spesso in eventi insignificanti  che contributo ha dato alla squadra di volley ? Così come il Comune e la Provincia. Se si fosse trattato di una squadra di calcio oggi avremmo mezza Calabria in piazza con in testa i rappresentanti istituzionali. Per una squadra di volley si fa il calcolo sbagliato che non interessa a nessuno e quindi nessuno fa niente. Invece la Calabria è affezionata alla Tonno Callipo volley perché è un suo simbolo in  tutta Italia. Ci si muova e subito, per le condoglianze c’è tanto tempo.

Il  Presidente Occhiuto, la sindaca Limardo, il Presidente della Provincia che aspettano a chiedere  un incontro a Pippo Callipo e vedere che margini di manovra e di ripensamento ci sono ?!?  Già nella stagione 2013-2014 Pippo Callipo annunciò il ritiro della squadra dalla massima serie, ripensandoci poco dopo e allestendo una buona squadra per il campionato successivo.

In caso contrario si  veda se ci sono gli spazi per creare un cartello di imprese che vadano a rilevare la squadra di volley. Questa è una delle circostanze in cui si misura la capacità direzionale e politica di un’intera classe politica e amministrativa. A fare coccodrilli di commiato  siamo buoni tutti, qui serve lungimiranza e capacità di intervento. Ma con questo pastori dove volete che si vada. Tutti fuggono e ognuno pensa alla sua attività.