Personale 118 sotto attacco: l’allarme di Borselli e Balzanelli

Personale 118 sotto attacco

La notizia del “sequestro” di due equipaggi del 118 a Corigliano-Rossano da parte dei parenti di una donna morta per arresto cardiaco sta facendo rumore ma ormai le aggressioni a medici e paramedici sono costantemente all’ordine del giorno. “Una situazione ormai insostenibile”. Poco meno di un mese fa il Dr. Riccardo Borselli, Responsabile 118 Cosenza interveniva con una nota sull’aggressione subita da un  operatore durante il suo turno di servizio. “Episodi come questo – scriveva Borselli – non sono isolati. Auspico che chi di dovere prenda i dovuti provvedimenti per fare in modo che spiacevoli episodi come questo non abbiano più a verificarsi.” Purtroppo nella giornata di ieri si è verificato l’ennesimo caso di aggressione nei confronti del personale della postazione di emergenza territoriale di Corigliano-Rossano. “Questo episodio – continua il Dr. Borselli . riaccende i riflettori sui rischi che corre il personale impegnato nel soccorso sul territorio, spesso costretto ad intervenire in contesti di pericolo senza alcuna tutela personale e nessuna indennità contrattualmente riconosciuta.” Di seguito la nota del Dr. Mario Balzanelli, Presidente Nazionale del 118.

Il presidente del 118 Balzanelli, necessario medico su ambulanze. Ora indennità

“La presenza del medico a bordo dei mezzi di soccorso del SET 118 non solo non è accessoria, al contrario, è indispensabile, per assicurare al cittadino in imminente pericolo di vita diagnosi e terapia potenzialmente salvavita. E’ un inalienabile standard di garanzia”, scrive in una nota il presidente nazionale del 118 Mario Balzanelli. E aggiunge: “E’ assurdo che il legislatore non abbia provveduto negli ultimi 27 anni a sancire uno standard di medicalizzazione dei mezzi del 118 uguale per tutti i territori regionali. Ma, ancor più, che in alcune regioni non siano neanche state previste le piante organiche mediche del SET 118, ricorrendo a sprechi assai ingenti”.
A questo si aggiunge, sottolinea il presidente del 118, “la vera e propria fuga dal sistema di emergenza da parte dei medici considerando la scarsa attrattività dei contratti”. “E’ indispensabile provvedere a misure incentivanti, che contemplino i rischi reali del servizio nelle postazioni, mobili e fisse. Indennità che dovrebbero essere calcolate e corrisposte anche agli infermieri e agli autisti-soccorritori del 118”. Balzanelli conclude sollecitando il ministro della Salute Roberto Speranza a mettere mano alla riforma istituzionale del Sistema 118 nazionale.