Politiche 2018, il maxi blitz “Stige” fa crollare il patto Oliverio-Sculco

Lo avevano definito il “patto di San Giovanni” quello tra Mario Oliverio ed Enzo Sculco in vista delle imminenti politiche di primavera.

Lo hanno scritto gli analisti del settore, lo sanno tutti. Palla Palla per non fare la solita figura barbina aveva stretto un patto con Sculco, che ha in Consiglio la figlia Flora: il piano era quello di catapultarla dalla Regione all’assise di Montecitorio.

“Nella prima fase di rappacificazione probabilmente c’è stato un summit, nel corso del quale sono stati smussati tutti gli angoli. Il riavvicinamento tra Oliverio e Carlo Guccione, amico di Flora Sculco, potrebbe fare parte del patto” aveva scritto Gaetano Megna.

Nel collegio uninominale di Crotone mettere insieme i voti del Pd e quelli di Sculco potrebbe voler dire vincere le elezioni. Ma i fatti di stamattina cambiano le carte in tavola. Non si potrà non prendere atto che Enzo Sculco esce con le ossa rotte dall’inchiesta della Dda, nella quale è caduto Parrilla, uno dei “pupazzi” sistemato in due punti strategici come Cirò Marina e la Provincia di Crotone. Flora Sculco è la vittima eccellente di “Stige” e appare chiaro come il sole che le sue velleità di compiere il salto di qualità (decidete voi di cosa) sono state tarpate di netto. Ma ci vorrebbe ben altro per scoperchiare l’immenso pentolone della corruzione mafiosa in Calabria. Crotone e Cirò sono strettamente collegate a Cosenza ma la città e la provincia bruzia come sappiamo sono ancora “zona franca”.