Politiche 2022. Il crollo di Don Magorno, ora il Re è davvero nudo

Il crollo di Don Magorno

Ed ora il Re è davvero nudo, Diamante, la sua città non ama più Don Magorno, e con lui i suoi grandi elettori che forse nemmeno lo hanno votato abbandonandolo a se stesso. Solo 429 voti, di questi 90 voti provengono da Cirella e dalle campagne, il resto, 339, da Diamante centro. 429 voti in un paese dove ne raccoglievano oltre 1500. Una miseria per un politico da dieci anni in Parlamento e per due volte sindaco del suo paese, segno che non ha fatto nulla né per il suo paese né per l’intero collegio che ha rappresentato per decenni. Una debacle enorme che i suoi ultimi lecchini rimasti al suo fianco, il fido consigliere Cauteruccio in primis, cercano di mitigare dando colpe all’avanzata della Meloni, al tradimento del Presidente del Consiglio Bartalotta che ha deviato voti su Andrea Gentile, ne ha presi 840, ai percettori del reddito di cittadinanza che hanno votato Conte, ben 548 e finanche al Pd da sempre controllato da lui, con segretari fantocci nonostante ne fosse uscito assieme a Renzi, con 214 voti. Lacrime amare nella sua maggioranza oramai minoranza nel paese.

In effetti Don Magorno nel suo delirio di onnipotenza ne ha combinate troppe, e chi segue Iacchite’ lo sa benissimo. Dalla rotonda concessa al suo ex suocero, alle tante delibere a favore di privati per nuove cementificazioni, allo sperpero di danaro pubblico come i 40 mila euro regalati alla giornalista del sistema, come i tanti favori distribuiti a commercialisti, costruttori, albergatori. Il popolo sta zitto ma segna tutto ed aspetta il momento buono per vendicarsi. E il momento è arrivato, ora Don Magorno è rimasto a terra e non partirà più per Roma rubandosi 20 mila euro al mese di stipendio e presiedendo nella commissione del Copasir per difendere i suoi interessi.

Ora sia il Procuratore Gratteri da Catanzaro, che continua a frequentare il suo Festival, che il Procuratore Capo Pier Paolo Bruni da Paola hanno le mani libere per proseguire e allargare  indagini in corso che vedono coinvolti l’assessore Amoroso per la vicenda dei falsi invalidi (c’è un appello in corso da parte della Procura di Paola contro la sua assoluzione e la cancellazione delle sue intercettazioni) e la ditta De Summa e il suo capo dell’ufficio tecnico Torrano coinvolti nella vicenda dell’acqua potabile.

Tutti quegli omissis nelle carte processuali riguardano anche lui e fino a ieri sono stati coperti dal segreto istruttorio proprio perché Don Magorno era senatore e membro del Copasir. Ora quelle coperture sono cadute e si attende l’atto finale. Nel paese intanto si festeggia per essersi liberati di un soggetto che ha fatto della sua carriera solo i propri interessi personali e quelli di una cerchia ristretta di amici, amici degli amici e familiari.