Politiche 2022, nessuno fa più campagna elettorale e dentro partiti e coalizioni via libera ai “lunghi coltelli”

I sondaggi sono stati fin troppo chiari: il 25 settembre la destra prenderà tra i 250 e i 265 deputati alla Camera e almeno 133 senatori. Potrebbe avere una maggioranza del 65%, che le consentirebbe di cambiare tutte le leggi e persino la Costituzione. Il centrosinistra invece si fermerebbe tra i 70 e i 90 deputati e tra 35 e 45 senatori. Il M5s otterrebbe tra i 25 e i 35 deputati e tra i 16 e 20 senatori. Renzi e Calenda, infine, potrebbero prendere una ventina di deputati e una decina di senatori.

Il quadro delineato dai sondaggi potrebbe addirittura “peggiorare” e spiega ampiamente perché ormai nessuno fa più campagna elettorale. I partiti hanno “clamorosamente” rinunciato ad ogni tipo di propaganda in mezzo alla gente o nelle piazze e occupano soltanto i luoghi virtuali del web e della televisione. Qualcuno dice che questi sono anche gli effetti del taglio dei parlamentari, che in pratica hanno dato vita all’interno degli stessi partiti e delle stesse coaliziuni dinamiche da “lunghi coltelli” della serie: mors tua vita mea. Nessuno fa più attività politica e l’unica che sembra avere un po’ di mordente è ovviamente Giorgia Meloni, che tuttavia non va al di là del semplice “compitino” con un mezzo comizio ogni tanto…

Il Pd ormai non fa più nulla, neanche le Feste dell’Unità mentre il M5s si affida totalmente alle qualità comunicative di Conte mentre tutti – ma proprio tutti – continuano a prevedere che nei collegi uninominali la destra farà “cappotto”. E così ci avviamo lentamente e a tappe forzate verso il trionfo di una forza politica neofascista e “orbanista” che però si professa “atlantista” per non farsi cacciare dagli americani, rendendo palese un’ambiguità che è persino superiore a quella alla quale ci avevano abituato Berlusconi e Prodi negli anni passati. Un vero e proprio Paese barzelletta. Ancora più di prima…