Ponte sullo Stretto, l’affidamento a Italferr dello studio di fattibilità è il fallimento della Commissione De Micheli

Popolo della Famiglia Firenze

Comunicato stampa

agli organi di informazione

Firenze, 13.8.2021

Lettera aperta al Ministro per le Infrastrutture Enrico Giovannini:
“Signor Ministro, l’affidamento a Italferr dello studio di fattibilità del ponte sullo Stretto, da Lei disposto, certifica il completo fallimento della Commissione Tecnica De Micheli.
 
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Entro giugno 2022, Italferr ci deve dire una volta per tutte se questo ponte è fattibile, o se è solo un fake.
 
Il Popolo della Famiglia Firenze ha appreso da Il Sole – 24Ore gli ultimi sviluppi dell’ipotesi di attraversamento stabile dello Stretto di Messina, secondo i quali il Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini ha annunciato un progetto di fattibilità per il Ponte sullo Stretto di Messina entro la prossima primavera, affidandolo a Italferr. 
 
Il referente del Popolo della Famiglia nel capoluogo toscano, Pier Luigi Tossani, congiuntamente al Coordinatore nazionale del Popolo della Famiglia, Nicola Di Matteone ha scritto al Ministro, e per conoscenza ad altre importanti figure istituzionali  (fra le quali il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il precedente Ministro per le Infrastrutture, On. Paola De Micheli). Questo un estratto della lettera.
Signor Ministro, siamo rimasti colpiti dal fatto che Lei, in sede di audizione alle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera, non abbia evidenziato che quanto andava a riferire certificava il completo fallimento della Commissione Tecnica istituita dal Suo predecessore, Paola De Micheli. 
Cos’altro ci si poteva infatti attendere dall’ennesimo gruppo di studio, quello De Micheli, sull’annosa questione dell’ipotesi di attraversamento stabile dello Stretto di Messina, se non che ad esso fosse finalmente stato richiesto di appurare giustappunto, considerata in modo approfondito ogni ipotesi – ponte a una campata, ponte a tre campate, o tunnel – leffettiva fattibilità o meno, dal punto di vista tecnico e contestuale, di ciascuna di esse? Questo, niente meno di questo, doveva essere il preciso mandato, se vi fosse stato il minimo sindacale di serietà da parte della committenza istituzionaleIn tal modo si sarebbe chiusa una volta per tutte questa stucchevole storia infinita, e si sarebbe passati alla fase successiva. Oppure, se nessuna di quelle opere fosse stata dichiarata fattibile, chiarita la mistificazione, il Governo avrebbe dedicato le energie e le ormai scarsissime risorse dello Stato a qualcos’altro, stavolta di ragionevole.
Invece, ancora una volta, scandalosamente, la montagna ha partorito il classico topolino. La Commissione De Micheli di altro non è stata capace se non esprimere inutili e inconsistenti considerazioni politiche, come leggiamo sul sito web Letteraemme. Ancora tempo e soldi pubblici buttati via. Evidentemente, la responsabilità ultima di quanto accaduto non è però della Commissione in sé, ma del Ministro De Micheli, e, a monte, del già Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che hanno conferito alla Commissione un mandato privo di sensoLa cosa, peraltro, non ci stupisce per nulla.
Sì, Signor Ministro. Ormai tutti sanno che il ponte sullo Stretto, allo stato dell’arte, non si può fare, né a una né a tre campate, come noi stessi Le scrivemmo il primo marzo scorso (vedi testo e-mail in calce alla presente). Non a caso, di tali fantasiose opere non è mai stato possibile stendere il progetto esecutivo, che è quello che davvero conta, al di là dei discorsi, benché tutti facciano finta di non saperlo. Ma è parimenti anche noto che il business dellistituzionalizzazione dello spreco dei soldi pubblici, già indicato in tempi non sospetti da quel grande siciliano che è stato don Luigi Sturzo, non lo si fafra Sicilia e Calabria, col Ponte impossibile, ma col progettificio sul Ponte, per il quale ora si va bruciare altri 50 milioni di euro pubblici.
Risentiamoci, su questo, a giugno 2022, e vediamo cosa sarà riuscita a quagliare Italferr, circa la fattibilità dei famosi ponti. Noi presumiamo nulla, e però prevediamo pure che, nonostante questo, la storia infinita nemmeno allora si concluderà. Lo specchietto per le allodole del ponte è infatti strettamente funzionale alla sopravvivenza di una classe politica disposta a tutto, pur di captare il consenso degli elettori con espedienti di bassa legaAmmettere esplicitamente l’infattibilità del ponte equivarrebbe a smascherare questo disegno, e squalificare definitivamente le forze politiche e le potenti lobbies che hanno, da tempo immemorabile, sostenuto questo grande bluff. Da parte nostra, seguiteremo ad operare affinché la realtà venga alla luce, e i soldi delle famiglie italiane, di cui molte ormai stremate contribuenti dell’erario, non seguitino ad essere dissipati in questo modo ignobile. Circa le possibili alternative in investimenti ragionevoli, noi stessi ci eravamo espressi a suo tempo, con un approccio costruttivo.
 
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Il nuovo traghetto Elio, operativo sulla tratta Villa San Giovanni-Messina