Povera Calabria, tra la realtà dell’autonomia differenziata e la fiction della nuova procura di Catanzaro

Povera Calabria, tra la realtà dell’autonomia differenziata e la fiction della nuova procura di Catanzaro
di Ilario Ammendolia (Il Dubbio, Sabato, 19 Novembre 2022)

Giorno 15 novembre fiction e realtà si scontravano sui “cieli della Calabria” e con magistrale regia stordivano i calabresi per poterli meglio sottomettere.
A Roma il ministro Calderoli dichiarava solennemente che l’autonomia differenziata presto sarà legge e probabilmente verrà approvata con il voto favorevole di entrambi gli schieramenti. Mancano perfino i livelli essenziali delle prestazioni ( LEP) ma la Lega morde il freno e la legge, molto probabilmente, si farà. Se così fosse la battaglia iniziata mezzo secolo fa dal senatore Bossi sarà vinta senza aver incontrato alcuna resistenza. Il presidente della Regione Occhiuto non sembra molto interessato a una legge che farà della Calabria un territorio ancora più povero e marginale. Probabilmente non ha tempo, visto che la “Regione Calabria”, proprio in questi stessi giorni sta discutendo del “consigliere regionale supplente” ardente e secolare aspirazione di tutto il popolo calabrese.
In realtà l’approvazione della legge sull’autonomia differenziata sarà nei fatti la collocazione del Sud, e in particolare della Calabria, sulle coste africane e la conseguente “morte della Patria”.

L’Italia tornerà ad essere una mera “espressione geografica”. Eppure nello stesso giorno in cui Calderoli annunciava la prossima approvazione della legge, a Catanzaro andava in scena la Calabria delle magnifiche sorti progressive. Alla presenza del ministro Nordio, dell’ex ministro Del Rio, del presidente Occhiuto, il procuratore Gratteri celebrava se stesso inaugurando la nuova procura nella sede d’un antico convento recuperato – in tempi record – con otto milioni di euro.

La seconda “grande opera” dopo l’aula bunker di Lamezia in cui, nel disinteresse completo dell’Universo mondo, si sta celebrando il processo kafkiano “Rinascita Scott”.
Il ministro Nordio si dice contento dei risultati raggiunti.
Forse sarebbe stato opportuno domandarsi se la procura di Catanzaro in questi anni abbia prodotto Giustizia. I dubbi sono legittimi dal momento che nonostante un capillare sistema di intercettazioni telefoniche e l’impiego massiccio di uomini e di ingenti mezzi, sembra che gli innocenti triturati dal ‘ sistema giustizia’ siano molto di più dei mafiosi condannati con sentenza definitiva.
Anche la legge Pica del 1863 ha ucciso molto più innocenti che “briganti”; si tratta d’un metodo collaudato in cui con una mano si diffonde il terrore del “fuorilegge” dall’altro si creano le condizioni in cui i “fuorilegge” crescono.

L’ex ministro Del Rio è venuto a Catanzaro per congratularsi con Gratteri ma non ci ha spiegato perché da ministro dei Lavori pubblici, e per sua stessa ammissione, non abbia cavato un ragno dal buco nel territorio calabrese; perché gli intoppi, i lacci e laccioli che in Calabria ritardano anche i lavori più urgenti siano spariti come per incanto dinanzi al procuratore di Catanzaro. Quantomeno ci sveli il “segreto” di cotanta efficienza. La presenza di Del Rio, ovviamente in posizione del tutto subalterna, la dice lunga sul declino del Pd.

Il presidente Occhiuto parla della nuova procura come d’un avamposto della lotta alla mafia e finge di non sapere che questa nasce e cresce e si legittima negli sprechi e in tal senso l’incredibile trovata sul consigliere supplente sembra un monumento allo spreco organizzato. Infine, il discorso solenne del procuratore generale di Catanzaro Lucantonio che dichiara “I governi passano, la Patria resta”. Il nuovo palazzo della procura, come già la più grande aula bunker dell’Europa Occidentale, sarebbero le prove della presenza della Patria nel territorio calabrese.

Mi permetto di dissentire perché noi la Patria la vediamo soffrire nel momento in cui si sega l’Italia con l’autonomia differenziata; la vediamo piangere in ogni innocente arrestato, in ogni telefono violato, in ogni inutile “retata”, in ogni ospedale ridotto in infermeria da campo. Queste donne e questi uomini sofferenti per responsabilità secolari dello “Stato” sono la mia Patria. Aggiungo che se l’autonomia differenziata dovesse passare così com’è, tra meno di venti anni la Calabria sarà la Colombia d’Europa e la ’ ndrangheta il “sindacato” unico dei calabresi e la “nuova Procura” o l’aula bunker tristi ricordi prodotti dell’eterna riproposizione al Sud della “legge Pica” come principale strumento di governo