Prendocasa Cosenza: “Franz Caruso sa che Pianini chiude l’acqua. Perché non interviene?”

A Cosenza centinaia di persone vivono in condizioni di disagio abitativo, un dramma sociale di cui l’amministrazione comunale e le altre istituzioni locali fingono di non accorgersi. Il dissesto finanziario di palazzo dei Bruzi ha ulteriormente acuito le difficoltà delle famiglie che percepivano il cosiddetto sussidio di “emergenza abitativa”. Questo contribuito comunale, destinato a supportare i nuclei meno abbienti nel pagamento dell’affitto, è stato totalmente eliminato dalla spesa del bilancio riequilibrato. A detta dei dirigenti, infatti, non rientra tra i servizi primari che l’ente deve garantire. A ciò si aggiunge la precarietà delle famiglie percettrici del sussidio del “fitto passivo” (anche questo contributo ideato diversi anni fa per rispondere all’emergenza sociale), dovuta al fatto che il comune non rinnova i contratti di locazione stipulati con i proprietari degli immobili. Ma mentre si assiste al taglio progressivo dei servizi ai cittadini più poveri, i guadagni dei privati aumentano di giorno in giorno grazie ai soldi dei contribuenti. Un esempio di questo particolare meccanismo è dato da ciò che riguarda il caso del palazzo di proprietà di Scarpelli e Pianini che si trova in corso Umberto a Cosenza. In questa struttura vivono da anni famiglie in c.d. “fitto passivo”. Ma da qualche tempo i proprietari hanno deciso che gli inquilini devono trasferirsi così da poter abbattere l’immobile e ricostruire.

Questa situazione ha destato non poche problematiche alle 11 famiglie che ci vivono ormai da molti anni. Da qui, alcuni interrogativi: quale sarà la destinazione dell’immobile ricostruito? Con che modalità saranno stipulati i nuovi contratti di locazione? Gli appartamenti rispetteranno le prescrizioni previste dalla legge regionale? Tutte domande che probabilmente rimarranno senza risposta. La priorità è una sola: liberare lo stabile entro dicembre 2022. Dove andranno a vivere gli inquilini e in che condizioni, rappresentano questioni secondarie sia per il comune che per Pianini –Scarpelli. Ma non finisce qui, sistematicamente l’ingegnere Pianini, al fine di rendere la vita impossibile alle 11 famiglie, inducendole quindi ad abbandonare lo stabile, chiude i tubi che portano l’acqua agli appartamenti. Una strategia nota a palazzo dei Bruzi, ma nonostante ciò nessuna osa intervenire. L’amministrazione Caruso pensa di ottemperare al problema spingendo le famiglie ad accettare il trasferimento in altri alloggi, sempre di proprietà di Pianini –Scarpelli e di qualche altro noto imprenditore, così da arricchirli sempre più, ovviamente con soldi pubblici. Per l’ennesima volta, invece di utilizzare il patrimonio immobiliare di proprietà pubblica, operando delle ristrutturazioni, si preferisce affidarsi ai privati, sempre pronti a speculare sull’emergenza. Per quale motivo alloggi ATERP e comunali rimangono vuoti? E ancora, se l’ente è in dissesto come fa a stipulare contratti con i privati? Quel famoso censimento degli alloggi pubblici non utilizzati è stato finalmente redatto? Oppure il problema è esclusivamente connesso alle occupazioni abitative di Prendocasa?

La Prefettura di Cosenza, che tanto spinge sui continui controlli nelle occupazioni di via Savoia, Canossiane e Portapiana, come mai tace su ciò che sta accadendo nel palazzo di corso Umberto e non richiede una mappatura delle case vuote, in modo da risolvere definitivamente questo dramma sociale? Noi tocchiamo con mano le difficoltà di centinaia di famiglie cosentine che non riescono a pagare più l’affitto e che, dato il venir meno dei sussidi comunali, si vedono recapitare quotidianamente lettere di sfratto. Una situazione non più tollerabile. Sul tema del diritto all’abitare ci prepariamo ad una mobilitazione permanente affinchè le istituzioni prendano atto delle reali necessità dei cittadini, escano dal silenzio e offrano risposte all’altezza della drammatica crisi sociale che si vive in città.

Cosenza, 26 luglio 2022 Comitato Prendocasa Cosenza