Quelli che… figuriamoci (di Marco Travaglio)

(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Quando, il 1° dicembre, uscimmo con la copertina “No al garante della prostituzione” e lanciammo la petizione contro B. al Quirinale, i tromboni dei giornaloni, quelli che la sanno sempre lunga, ridacchiavano: figuriamoci se B. sarà candidato al Colle, è solo una boutade per poi ritirarsi e fare il kingmaker di Draghi, ma il Fatto resuscita il suo cadavere perché non può fare a meno di lui. Figuriamoci.

Sono 29 anni che questo trust di cervelli lo scambia per De Coubertin e dice “figuriamoci”. Nel 1993 il refrain era “figuriamoci se entra in politica”: ci entrò. Nel ’94 “figuriamoci se caccia Montanelli dal Giornale”: lo cacciò; “figuriamoci se vince le elezioni”: le vinse; “figuriamoci se va al governo senza vendere le tv”: ci andò e se le tenne. Nel ’96 “figuriamoci se non si ritira”: non si ritirò, anzi fu promosso padre costituente.

Nel 2001 “figuriamoci se rivince”: rivinse; “figuriamoci se si abolisce i reati e i processi”: li abolì. Nel 2002 “figuriamoci se caccia Biagi, Santoro e Luttazzi”: li cacciò (con molti altri). Nel 2008 “figuriamoci se rivince”: rivinse per la terza volta. Nel 2009 “figuriamoci se sopravvive a Noemi, D’Addario&C”: sopravvisse. Nel 2011 “figuriamoci se la fa franca pure su Ruby”: la fece franca; “figuriamoci se, caduto il suo terzo governo, resta”: restò. Nel 2013 “figuriamoci se torna al governo”: ci tornò con Letta jr.; “figuriamoci se non lascia dopo la condanna definitiva, l’espulsione dal Senato e i servizi sociali all’ospizio”: non lasciò, anzi tornò padre costituente nel Patto del Nazareno con l’Innominabile.

Nel 2018-’20 era politicamente morto, non avendo armi per ricattare il M5S nei governi Conte-1 e 2. E pure di salute non se la passava bene, stando ai continui ricoveri e ai certificati medici esibiti per rinviare i processi, acquattato in Provenza con la scusa del virus. “Figuriamoci se torna”: a febbraio tornò, riabilitato dal Rignanese e accolto a gomiti aperti da Draghi. “Figuriamoci se il centrodestra lo candida al Colle”: ieri l’ha candidato. Diceva Luttazzi quando ancora poteva lavorare in tv: “Nella mia ingenuità, mi chiedevo come avrebbero fatto a far passare le leggi su falso in bilancio, rogatorie, conflitto di interessi, legittimo sospetto a favore di B. senza che la gente se ne accorgesse. Ora ho capito come fanno: lo fanno! Molto semplicemente. Chi glielo impedisce?”. La sua forza è da sempre la debolezza, anzi la nullità altrui: mentre tutti dicono “figuriamoci se lo fa”, lui lo fa. Perciò è sempre due o tre passi avanti. Ora, mentre tutti fingono di non volere il Quirinale, lui fa campagna elettorale (e acquisti) per agguantarlo. È difficile che ci riesca. A meno che qualche genio non cominci a dire: “Figuriamoci se diventa presidente della Repubblica”.