Quote Rosa, bocciato Occhiuto: fuori Bozzo o De Cicco?

Nel 2014 il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha permesso l’approvazione della legge n.56 del 7 aprile c.a. Quest’ultima prevede che per i comuni superiori ai 3mila abitanti, i due sessi debbano equipararsi per un totale, superiore ad entrambi, pari o maggiore del 40% con dovuto arrotondamento aritmetico (compresa la figura del sindaco). La questione delle “Quote rosa” a Cosenza mostrò diverse problematiche.

Tutto iniziò dal contenzioso aperto dalla consigliere di parità della Regione Maria Stella Ciarletta, che denunciava il mancato rispetto della legge Delrio nella composizione della giunta municipale.

Apprendo – dichiarò allora Ciarletta – della nomina di due assessore, Giulia Fresca e Loredana Pastore, al Comune di Cosenza. Malgrado la giunta non rispetti ancora la percentuale fissata dalla legge Delrio, pari al 40% e quindi quattro donne contro le tre attuali, non posso che apprezzare il parziale adempimento di quanto il Tar aveva già sancito il mese scorso con la sentenza di accoglimento del ricorso proposto come Consigliera regionale di parità.

Il Tar, nel giudizio di primo grado, infatti appoggiò la Ciarletta e l’Associazione What Women Want che l’aveva affiancata, annullando il provvedimento con cui il sindaco, il 2 dicembre scorso, aveva nominato assessori Massimo Bozzo e Domenico Luciani e rimodulato la distribuzione delle deleghe all’interno della giunta.

Così rispose il sindaco Mario Occhiuto: “Non ci sarà nessun azzeramento di giunta a Cosenza. Nonostante il Tar abbia annullato la delibera di nomina di due assessori, tutti gli altri rimarranno in carica e continueranno a lavorare”. Occhiuto chiarì poi la sua posizione in merito alle quote rosa: “Premesso che siamo estremamente favorevoli a che le donne siano coinvolte nei processi decisionali, mi preme ricordare che, nel 2011, quando sono stato eletto Sindaco, pur non esistendo ancora un obbligo sancito dalla normativa, ho nominato ben cinque donne nell’esecutivo, assicurando una percentuale addirittura superiore a quella prevista oggi dalla legge Delrio. Una percentuale venuta meno in un momento successivo – concluse Occhiuto – perché avviando un’interlocuzione più diretta con i partiti ho dovuto prendere atto, mio malgrado, di una mancata disponibilità a mantenere lo stesso numero di presenze femminili”.

Il Consiglio di Stato congelò la sentenza sulle quote rosa relativa all’amministrazione comunale di Cosenza. Il tribunale amministrativo accolse il ricorso degli assessori Massimo Bozzo e Domenico Luciani, difesi dall’avvocato Oreste Morcavallo. La tesi della difesa: “considerato che sussiste il periculum rappresentato dalla necessità di assicurare l’esercizio delle funzioni politiche discendenti dal provvedimento impugnato.”

Il Tar, comunque, continuò a ribadire che la legge Delrio non può essere retroattiva, ma dalla sua entrata in vigore ad ogni rimaneggiamento di giunta, i sindaci devono tener conto di quelle percentuali.

Da qui il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza che annullò le nomine di Bozzo e Luciani. Quindi fuori un uomo dentro una donna.

Restiamo in attesa di scoprire il nuovo rimpasto della Giunta.