Reggio 2020. Il centrodestra molla “lo straniero” e sceglie la Marcianò: protagonisti e retroscena

Gratteri e la Marcianò

A Reggio è ritornata la donna del giorno, anche se con una “veste” decisamente nuova e destrorsa dopo gli anni vissuti nel Pd. Angela Marcianò, 40 anni, ex assessore ai Lavori Pubblici del comune di Reggio, da anni in aperta contrapposizione con il sindaco Ciccio Bello-Falcomatà (che non aveva mai fatto mistero della sua volontà di liquidarla), è diventata “famosa” quando è riuscita a levare al bamboccione il posto nella segreteria nazionale del PD, pur non essendo iscritta, ai tempi in cui Renzi non aveva ancora traslocato verso il suo partitino personale. In ogni caso, però, quello della Marcianò era stato un “contropiede” dagli effetti devastanti per il rampollo di Falcomatà, sbertucciato da tutti i social e preso in giro all’epoca in ogni angolo della città.

Lei, l’eroina, se la rideva sorniona e in molti si chiedevano, circa tre anni fa, chi potesse essere il suo padrino politico, sì insomma il suo sponsor con Renzi. E noi le idee in questo senso ce le avevamo chiarissime e lo abbiamo scritto. No, non era il solito Minniti quello che ha recitato la parte decisiva anche se il suo biografo ufficiale si era già precipitato a scrivere che Marcuzzu u spinnatu aveva scritto un sms decisivo all’epoca in cui Ciccio Bello voleva far fuori dalla sua giunta la bella Angela.
No, lo sponsor della Marcianò non era Minniti. Proprio per niente.

Angela Marcianò è un avvocato, docente universitario e reggina doc e deve la sua popolarità e la sua progressiva ascesa al fatto che è stata componente della commissione parlamentare anti criminalità e corruzione, da tutti conosciuta come Commissione “Gratteri”. Nonostante la sua giovane età la Marcianò aveva saputo farsi notare e il suo curriculum vitae lo dimostrava appieno.

Angela Marcianò è avvocato, professore a contratto di Diritto del Lavoro Facoltà di Giurisprudenza di Reggio Calabria-Corso di Laurea in Scienze economiche, Professore di Organizzazione del Lavoro Facoltà di Giurisprudenza di Messina, docente di Diritto del Lavoro alla Scuola per le Professioni Legali dell’Università Mediterranea, Consulente legale di nomina prefettizia della Commissione straordinaria del Comune di Gioia Tauro.

Per ultima è arrivata anche la nomina in quella che tutti definirono Commissione “Gratteri”, all’epoca in cui il magistrato era ancora procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Reggio Calabria ed aveva avuto mandato da Renzi (all’epoca premier) di dare un apporto significativo in tema di proposte di leggi. Letteralmente per l’elaborazione di proposte normative, anche patrimoniali, in tema di lotta alla criminalità organizzata. Gratteri ne era presidente ma aveva sperato a lungo, prima dell’intervento di Napolitano, di diventare ministro della Giustizia.

La Commissione Gratteri si riuniva a Palazzo Chigi e il magistrato non faceva certo mistero del suo apprezzamento per la concittadina. Per la Marcianò è stato l’ideale trampolino di lancio per essere chiamata a far parte della giunta Falcomatà e per giunta con la delega pesantissima dei Lavori Pubblici.

La Marcianò ovviamente si dimise dalla Commissione e Gratteri la ringraziò pubblicamente “per il proficuo contributo apportato finora, non solo dal punto di vista prettamente giuridico ma anche umano nella commissione da me presieduta. A me spiace perdere una così preziosa collaboratrice – ha aggiunto Gratteri – mentre apprezzo il suo gesto di rigorosa coerenza che, nell’assumere l’incarico di assessore ai lavori pubblici al comune di Reggio, ha presentato le dimissioni dalla nostra commissione”.

Della commissione – tanto per farvi capire – facevano parte oltre e Gratteri e alla Marcianò altri due calabresi: l’avvocato Antonio Mazzone (docente di Diritto penale nelle scuole di alta formazione interforze) e il sostituto procuratore generale della Cassazione Pietro Gaeta (già magistrato a Reggio Calabria e Assistente di studio presso la Corte costituzionale prima di passare alla Cassazione).

Gli altri componenti della Commisisone erano Sebastiano Ardita, magistrato, procuratore aggiunto – Procura della Repubblica di Messina; Renato Bricchetti, magistrato – presidente del Tribunale di Lecce; Piercamillo Davigo, magistrato, consigliere della Corte di Cassazione; Ambra Giovene, avvocato penalista del Foro di Roma; Alberto Macchia, magistrato, consigliere della Corte di Cassazione; Maria Luisa Miranda, magistrato, giudice presso il Tribunale di Napoli; Luigia Spinelli, magistrato, sostituto della Procura della Repubblica di Latina; Francesco Viganò, professore ordinario di Diritto penale all’Università di Milano e Gianluca Varraso, docente dell’Università Cattolica di Milano. Insomma, un autentico parterre de roi.

Delle fibrillazioni politiche di Reggio abbiamo già accennato: Falcomatà aveva azzerato tutte le deleghe e in cuor suo aveva già eliminato la Marcianò ma non lo fece, poi si vide addirittura soffiare il posto in segreteria e infine si decise a mandarla via.

C’è chi dice che, dopo le ultime sfacciate uscite pubbliche di Renzi e Falcomatà a Reggio a metà 2017, qualcosa si sia rotto tra i due. Ma c’è anche qualcuno che collega il tutto all’ultima apparizione insieme di Matteo Renzi e Nicola Gratteri al “Maurizio Costanzo Show” (con tanto di selfie sul palco del Teatro Parioli) il 25 maggio del 2017, nel corso sella quale i due hanno fraternizzato, si sono scambiati complimenti e, a quanto pare, anche qualche “consiglio” per la Calabria. Vuoi vedere che il buon Gratteri ci ha messo lo zampino? A quell’epoca tutti lo pensavano, inutile girarci intorno.

Successivamente, dopo essere stata cacciata da Falcomatà, la Marcianò è diventata mamma e ha appreso dai media il nuovo percorso di Renzi fuori dal Pd, al quale lei non ha inteso partecipare nonostante i buoni rapporti. La Marcianò invece ha iniziato a tessere la sua tela per una candidatura “civica” alle elezioni di Reggio. Ha accarezzato a lungo il “sogno” di essere il candidato unitario del centrodestra ma il “colpaccio” non le è riuscito. Tuttavia, visto e considerato che il candidato “straniero” della Lega è debole ma talmente debole che più debole non si può, sono in tanti a pensare ed essere sicuri – al di là anche dei sondaggi che vengono diffusi ad hoc in queste ore – che il vero candidato di destra che può arrivare al ballottaggio con Falcomatà sia proprio… lei. Anche se pure Ciccio Bello pesca a destra (soprattutto in Forza Italia…) che è una bellezza. E c’è da giurare che anche Gratteri e tanti altri big, più o meno palesemente, siano disposti a darle una mano e anche qualcosa di più. Non resta che aspettare.