Reggio C.: ma quale “toro pericoloso”, era solo un vitello. La rabbia della LAV

Grande indignazione ha creato nell’opinione pubblica reggina la vicenda che ieri pomeriggio ha visto protagonista, suo malgrado, un animale scappato non si sa da quale allevamento e finito dalle forze dell’ordine con 7 colpi di pistola senza che avesse danneggiato né ferito persone.

“Il “pericoloso toro”, come titolavano i giornali online, che “seminava il panico” in città (neanche fosse un leone), in realtà era solo un vitello, molto spaventato, che alla fine di una lunga corsa per le vie cittadine ha terminato la sua corsa nei pressi del palazzo del Consiglio Regionale della Calabria e, proprio quando poteva essere catturato con il semplice aiuto del servizio pubblico veterinario, è stato abbattuto senza pietà.

Inevitabilmente la LAV si domanda: chi ha autorizzato l’uccisione? Perché non è stata chiamata l’Asp veterinaria per sedarlo? Oppure, se è stata chiamata, perché non è intervenuta? E’ mai possibile che appena gli animalisti si distraggono un attimo devono accadere questi vergognosi episodi di incompetenza delle istituzioni cittadine e risoluzione dei “problemi” nella maniera più barbara e più sbrigativa?”.

La LAV ma anche migliaia di cittadini indignati che in queste ore hanno commentato la vicenda sui social network, vogliono vederci chiaro su questo grave episodio, che in altre città, quando è accaduto, è stato risolto con la semplice somministrazione di un sedativo all’animale impaurito. Pertanto, la LAV Reggio Calabria presenterà a breve una denuncia alle autorità competenti ai fini di individuare le responsabilità sia di chi ha lasciato incustodito l’animale, sia di chi ha dato l’ordine di abbatterlo, sia dei servizi veterinari pubblici per omissione di atti di ufficio.

L’associazione animalista chiederà alla magistratura di effettuare le dovute indagini al fine di accertare se siano ravvisabili nel caso concreto i reati di cui all’art. 544-bis c.p. ( uccisione di animali ) e/o art. 544-ter (maltrattamento di animali) e di punire i soggetti responsabili