Reggio Calabria. Pericolose immissioni di fumi e polveri sottili sul Viale Galilei

Continuano sul Viale Galilei a Reggio Calabria le pericolose immissioni di fumi e polveri sottili provenienti dalle adiacenti Ferrovie. Sulla scia del clamore mediatico, creatosi a seguito delle denunce presentate da alcuni residenti del popoloso rione cittadino lo scorso settembre, sembrava che la situazione potesse volgere al meglio poiché le operazioni incriminate erano state “spostate” in un’altra area, anche se non molto lontana da quella originaria. Si rammenta che l’ASP di Reggio Calabria aveva inequivocabilmente concluso che le condotte denunciante dagli abitanti della zona costituivano un “rischio per la pubblica salute”, rendendosi necessaria una “particolare tutela ambientale” e “in applicazione del principio di precauzione, l’assicurazione… – … di un alto livello di protezione”.

L’Ente sanitario, con riferimento al sopralluogo allora effettuato direttamente presso le Ferrovie reggine, aveva constatato che “la situazione riscontrata configura rischio per la pubblica salute, che va tempestivamente eleminato adottando tutti i presidi necessari a completa risoluzione”.

A questa importante presa di posizione si era successivamente aggiunto anche il riscontro della Città Metropolitana, la quale affermava che: “le emissioni dei mezzi mobili, entro il perimetro dello stabilimento sono equiparabili alle emissioni diffuse, non convogliabili, per le quali valgono le prescrizioni di contenimento e mitigazione. Queste prescrizioni implicano in carico al gestore dello stabilimento che ospita i mezzi mobili l’applicazione tutte le azioni indispensabili a controllare il rilascio delle emissioni gassose ed a ridurne la diffusione nell’ambiente esterno. Questa precisazione sembra opportuna tenuto conto di quanto riportato nella comunicazione trasmessa dallo studio legale e da quanto relazionato dall’ASP”.

Tuttavia, nonostante ciò, le attività inquinanti sono riprese, per cui gli abitanti interessati hanno nuovamente denunciato quanto incorso nel frattempo, rivolgendosi ai competenti Ministeri, alla Regione Calabria, all’Autorità Sanitaria locale ed alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, al NOE dell’Arma dei Carabinieri, integrando con pertinente documentazione quanto già precedentemente formalizzato. Oltre a ciò, gli stessi hanno anche invocato un intervento diretto del primo cittadino f.f., nonché sindaco metropolitano, affinché assuma tutti i provvedimenti urgenti di propria competenza, volti alla immediata cessazione delle attività inquinanti attualmente poste in essere nella zona sud della città. Ovviamente, i caparbi e battaglieri cittadini sperano che questa volta, quantomeno, il Comune di Reggio Calabria degni loro di una risposta, atteso l’assordante silenzio promanante dall’Ente comunale con riferimento alle pregresse denunce.

In particolare, gli stessi, per mezzo del difensore officiato, l’Avv. Steve Chizzoniti, chiedono “l’adozione di misure e provvedimenti urgenti a tutti gli Enti pubblici coinvolti, nonché che le Ferrovie cessino immediatamente le attività inquinanti”. Aggiungendo che “la situazione a raggiunto un livello di assoluta pericolosità eintollerabilità, anche perché fra i residenti coinvolti figurano donne in stato di gravidanza, circostanza che determina una brusca impennata dei fattori di rischio e dei pericoli allo stato pendenti su di un’area vastissima della città dello stretto”.