Reggio, i 50 anni dei Bronzi e la “fuffa” imbarazzante della Regione

dalla pagina FB di Enzo Di Terlizzi

Quest’anno sono 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace: una scoperta archeologica tra le più importanti dell’era moderna. Due statue di epoca ellenistica conservate dal Mar Jonio per quasi duemila anni in buono stato di conservazione. Dopo il restauro e il clamore delle prime esposizioni, le statue sono state “congelate” nel Museo Archeologico di Reggio Calabria. Potevano essere, nel corso di questi 50 anni, l’immagine migliore della nostra terra, la meravigliosa Calabria, la Magna Grecia, ambasciatori di una regione per troppo tempo dimenticata dalla storia, dal mondo intero.

Due statue bronzee di infinita bellezza, testimoni e superstiti di un periodo storico importantissimo, di cui la Calabria è stato territorio privilegiato. Un dono, un privilegio, una risorsa che altrove sarebbe stata valorizzata grandemente, invece no. In Calabria no. Noi calabresi viviamo col culo seduto su uno scrigno di bellezze storiche, archeologiche, paesaggistiche, ma nella migliore delle ipotesi, non lo sappiamo. Siamo ignoranti. Affannati a lamentarci di un destino amaro che ci ha privato della grandezza di un tempo. Ma talmente accecati da questo disagio atavico da non saper guardare, e capire, quanta grande bellezza c’è nella nostra terra. Chi ha governato la Calabria negli ultimi 50 anni non è stato capace, non ha saputo, non ha voluto prendere consapevolezza di tutto questo. Bronzi compresi.

Ma li avete visti i Bronzi? Li avete mai guardati negli occhi? Anche solo in foto. Sono di una bellezza travolgente. E sono patrimonio della Calabria. La mia terra. La nostra terra. Una risorsa un patrimonio un tesoro che andrebbe valorizzato, diffuso, utilizzato come immagine e ambasciatore della Calabria nel mondo. Nel mondo. Attrattore primario per il settore del turismo e della cultura, come insegnano realtà a noi vicine: la Basilicata di Matera, la Campania della Reggia di Caserta, dei mille tesori di Napoli, di Pompei, delle Isole Flegree, la Sicilia di Palermo e della Cappella Palatina, di Monreale, dell’Etna, delle Eolie. Quante meraviglie. Conosciute, apprezzate e valorizzate. Creano indotto turistico, fanno girare l’economia, come si usa dire.

E in Calabria, dove abbiamo i Bronzi, la Villa Romana di Casignana coi suoi meravigliosi mosaici, il Drago di Caulonia,i Boschi dell’ Aspromonte e i laghi della Sila, Capo Vaticano, Le Castella, Gerace, i borghi della Locride, le incontaminate spiagge dello Jonio, e potrei continuare ancora, ad libitum, in Calabria dicevo, cosa fa il Governo della Regione per approfittare di questo importante 50enario e magari rilanciare l’immagine della Calabria nel mondo? Fa una striminzita conferenza stampa (alla quale il Presidente, Occhiuto di nome e di fatto, si è guardato bene dal partecipare) in cui si presenta il logo del 50enario (una cosa insignificante come chi lo ha realizzato, bastava mettere la silhouette dei Bronzi con la scritta 50) accennando a varie e fumose iniziative che riguarderebbero solo i Bronzi, non ben definite, non pianificate, e buttate lì a caso per impapocchiare le agenzie di stampa locali. Fuffa, fumo negli occhi, bazzecole e quisquilie. Come sempre. Sarebbe poca cosa se per questa fuffa non venissero stanziati soldi pubblici, i nostri. Fateci sapere come li utilizzerete. Siamo ansiosi di saperlo. Vi guardiamo. E pure i Bronzi vi guardano.