Reggio, il pentito De Rosa: “Giorgino non aveva mai meno di 3500 euro nelle tasche”

Giorgino De Stefano non era a casa quando sono arrivati i poliziotti ma è stato trovato nell’appartamento della cognata Giulia, sui Navigli. Non un tentativo di latitanza né una soffiata ma la banale rottura del condizionatore di casa ha costretto Giorgio, Silvia e la neonata figlia Nicole a cercare refrigerio di fortuna dalla zia. Quando i poliziotti hanno suonato al citofono lui era a letto, s’è voltato verso la compagna e ha subito capito: “Sono venuti a prendermi”.

Giorgino – come lo chiamano i parenti e i compari della cosca – è accusato dalla Dda di Reggio Calabria di essere il capo della cosca insieme al fratello Carmelo e di essere il punto di riferimento del clan a Milano e in Lombardia. La sua parabola è esemplare. Da ragazzo, come raccontano i pentiti, non era molto amato per i suoi vizi e non era ritenuto idoneo per guidare la cosca.

Il Corriere della Sera ha poi riportato un aneddoto piuttosto chiaro circa la grande disponibilità di denaro dell’uomo, raccontato dal pentito Enrico De Rosa. “… Non aveva mai meno di 3500 euro nelle tasche. Aveva mazzette piene di 500 euro e gli ho detto: Giorgio, ma dove li prendi? Forse li stampi?“. All’epoca gestiva una lavanderia la “Stella Bianca” a Reggio Calabria, dove però non lavorava. La teneva solo per la madre. Poi il trasferimento a Milano, gli affari nei ristoranti e il salto nel mondo della movida.

L’attenzione mediatica intorno a De Stefano generata proprio dalla sua relazione con Silvia Provvedi, preoccupava la cosca. Alfonso Molinetti parlando con il giovane Giorgino provava riprenderlo: “Devi stare solo attento, meno visibilità c’è, meglio è…”. De Stefano però non si scomponeva: “Ma è sempre stato così, da quando ho vent’anni…”. Lui, del resto, quando fa la spola tra Milano e la Calabria – dove scende per dirimere le questioni della cosca – è attentissimo: niente cellulare al seguito, viaggio in treno fino a Napoli e poi scortato fino a Reggio da uomini di fiducia. Sa perfettamente di essere nel mirino delle forze dell’ordine tanto che dopo l’arresto del fratello Dimitri per un certo periodo lascia Milano e si trasferisce in Spagna. Ma saranno precauzioni vane: a distanza di tempo, i timori della cosca si sono rivelati più che fondati e Giorgino è stato arrestato veramente. Con tutto il codazzo del gossip che ancora oggi, a distanza di una settimana, impazza su giornali e rotocalchi. E’ la stampa, bellezza! Avrebbe detto Humphrey Bogart…