Reggio. Si scrive Regione si legge “Casa Cannizzaro”: ecco la Calabria che (non) t’aspetti

Si scrive Regione Calabria, si legge ‘Casa Cannizzaro’

Non sappiamo come si stanno sviluppando le indagini della procura e della Dda di Reggio Calabria per i tre colpi di pistola esplosi da qualcuno contro la segreteria politica del deputato di Forza Italia Ciccio Cannizzaro. Ma non c’è dubbio che gli inquirenti lo abbiano interrogato a lungo e stiano cercando di capire chi e cosa c’è dietro questa clamorosa intimidazione. Un aspetto importante, al di là delle stesse frequentazioni di Cannizzaro, è anche quello “logistico”, dal momento che tutti a Reggio sanno che la sede di Forza Italia e quella del Consiglio regionale praticamente sono una cosa sola.

Evidentemente Francesco Cannizzaro detto Ciccio bummino deve aver somatizzato in modo eccessivo la poca distanza che separa la segreteria provinciale di Forza Italia, a Reggio Calabria, dalla sede del Consiglio regionale. Basterebbe forse un unico citofono, un solo portiere per gestire le entrate e le uscite nei due luoghi deputati alla politica. Forse troppo poco alla politica, e più ad una gestione familiaristica e familistica (a seconda dei casi) che non è certo lo specchio ideale nel quale vedere riflessa un’immagine chiara e limpida. E dalla quale è molto facile pensare che qualche cosa deve essere andata storta o magari anche “diritta”, a seconda di come ci si approccia a questa clamorosa intimidazione. 

E’ cosi, dalla consiliatura Jole Santelli si è passati a Robertino Occhiuto, sempre sotto la bandiera di Forza Italia. Sempre, doveroso sottolinearlo, sotto lo sguardo attento e marpione oseremmo dire rampante del deputato reggino. Se nella precedente consiliatura all’interno della giunta era presente ‘solo’ la cugina Domenica Catalfamo, assessore alle infrastrutture, oltre al fidato Arruzzolo (lo scifo) in veste di consigliere e Presidente del Consiglio (in attesa di portarselo anche al Parlamento con scifo annesso), con la nuova Regione guidata da Occhiuto, Cannizzaro ha voluto alzare l’asticella. Al cuor non si comanda, e l’affetto del responsabile per il Sud di Forza Italia verso la propria famiglia deve essere smisurato.

La cugina Catalfamo è stata sostituita da una ‘pari grado’ nelle scale parentali, vale a dire Giusy Princi. L’importanza in questa occasione è addirittura superiore se si pensa che l’ex dirigente scolastico, oltre a ricoprire l’incarico di vicepresidente della giunta, ha una serie di deleghe pesantissime che ne fanno di fatto una sorta di governatrice-ombra. Ma Cannizzaro non sembra politico che vuole accontentarsi.

Con l’atto n.951 del 10/12/2021 infatti, il consiglio regionale ha stabilito ‘trasferimento a seguito di mobilità volontaria ai sensi dell’art. 30, della signora Cannizzaro Sabina a decorrere dal 13 dicembre 2021’. Di chi si tratta? Ovviamente della sorella del deputato reggino, sempre al suo fianco. Secondo i bene informati, Sabina ha ‘studiato’ da vicino alcune caratteristiche del fratello, soprattutto l’ambizione. Fortemente motivata a scalare le istituzioni, ha fatto il suo ingresso ‘trionfale’ all’interno del Consiglio regionale. La vedono ormai in maniera spavalda attraversare i corridoi di Palazzo Campanella con il placet del presidente Mancuso e del presidente Occhiuto, un piano dopo l’altro e ricevere amici ed “elettori” all’interno delle sue reali stanze sempre dentro Palazzo Campanella. Se avrà bisogno di consigli o di considerazioni dal fratello, non dovrà fare molta fatica. Basterà attraversare la strada…
Per una migliore comprensione dei fatti: Cannizzaro è riuscito a fare il trasferimento più spregiudicato possibile; dal Comune di Reggio Calabria a Palazzo Campanella attraverso una mobilità record che solo alla Regione Calabria è possibile. E’ proprio vero, è questa la Calabria che non t’aspetti.