Regione Calabria. Graduatorie Peo, beneficiati tutti i membri “senza titolo” delle strutture politiche. Compreso “usciere” di Cotticelli

Saverio Mosciaro e Peppe Scopelliti

di Danilo Colacino

Il sedicente usciere più famoso d’Italia è finito 58^ in…classifica, quella ufficiale e definitiva per il quinquennio 2015-2019. E se vi sembra un non eccezionale posizionamento, aspettate di sapere di che si tratti. Ah già, non capite cosa voglia dire? Avete ragione. Ve lo devo spiegare molto meglio. Penso che in molti ricordino il prode Saverio Mosciaro, finto usciere di… Cotticelli per la tv, il quale in realtà da decenni ricopre ruoli di primo piano in Regione (sia lui che la moglie appartenente a una famiglia catanzarese parecchio in vista), circostanza tanto per cambiare messa bene in luce da Iacchite’ nelle settimane scorse.

Ebbene, Mosciaro – insieme a decine di altri colleghi nelle sue “stesse condizioni” – da qualche giorno figura anche sine titulo (dispongo di ampio carteggio documentale sull’argomento) nella graduatoria della Progressione economica orizzontale (definita con l’acronimo Peo) stilata dal Dipartimento al Personale. Il riferimento è agli scatti, chiamiamoli così, nello stipendio di vari funzionari regionali pari a circa 90 euro mensili (che diventano fissi in busta paga una volta assegnati e quindi non più legati a una prestazione lavorativa da ripetere in futuro tipo il famoso straordinario). Ma a tale risultato si arriva soltanto in base alla partecipazione a bandi interni emanati dalla Regione e regolati dai Contratti collettivi nazionali del Lavoro (Ccnl), a patto però che vengano centrati gli obiettivi professionali prefissati – individuali e riferiti al Dipartimento e al settore di appartenenza – presenti nel piano della performance approvato dalla Giunta (parametro, questo, individuato nella quota dell’80%) a cui si aggiunge la somma degli anni di permanenza nella categoria economica detenuta al momento (per il restante 20%). Non altro, quindi. Meno che mai il “comando” in una struttura politica o tecnica da cui, peraltro, già si ottengono numerosi vantaggi.

A riguardo, però, sebbene il dg Bruno Zito abbia bocciato “nero su bianco” (nota n. 5747 del 9 gennaio 2020) il modus operandi delle “autocertificazioni” (cosiddette schede ballerine) compilate dai dipendenti regionali interessati alla Peo a suo avviso illegittimo, il dipartimento Risorse Umane non ha sentito ragioni: quanto stabilito da Zito “non conta”. Conseguenza? Tutti i membri delle strutture ausiliarie e/o tecniche privi di obiettivi e senza relative schede di valutazione alla data di pubblicazione del bando Peo 2019 – in quanto non inseriti nelle relazioni delle performance per le annualità 2015 e 2016 (e molti anche per l’anno 2017), approvate dalla vecchia Giunta Oliverio – si sono allegramente ritrovati ai primi posti, con relativa sostanziosa prebenda (da cui è derivato anche un esposto alla Corte dei Conti) mentre i loro “colleghi normali” – ossequiosi delle corrette procedure – se la sono presa in saccoccia con buona pace del dipartimento del Personale e dei sindacati che gli hanno sostanzialmente fatto marameo!

È il caso di rammentare, infatti, che la redazione della scheda ballerina è solo l’epilogo di un lungo procedimento da osservare e parte di una serie di atti di cui il diretto interessato dev’essere in possesso: assegnazioni degli obiettivi di settore dell’Esecutivo e individuali a cura del dirigente; valutazione performance di settore approvata con delibera della Giunta e visto dell’Organismo Indipendente di Valutazione (Oiv) e infine relazione sui risultati redatta dal dipendente. Alla luce di quanto scritto, quindi, ecco che la sospirata compilazione della famosa scheda di valutazione individuale nella quale non si deve “inventare” alcunché bensì riportare i dati sulle performance raggiunte, tenendo in considerazione la regola dello scarto quadratico medio (criterio però non applicabile ai furbetti). Tanto è vero che di dati nella relazione, riferiti alle strutture e al settore Avvocatura, non v’è traccia. Malgrado ciò, i dipendenti della scheda autocertificata figurano tutti in graduatoria con lo stesso punteggio, quello massimo… of course, anche se parrebbe che il presidente dell’Oiv, interpellato sulla vicenda, abbia dichiarato che la procedura sia in ordine.

E come nel Gioco dell’Oca, rieccoci alla casella di partenza perché mi corre l’obbligo di dire ancora una volta bravo al nostro “usciere-capo struttura” che io conobbi (si fa per dire) ai tempi in cui scrivevo per la Gazzetta del Sud. Sì, capitò una fredda sera di dicembre del 2011, nella giornata di lunedì 11 mentre si giocava Roma-Juve, quando il caro Saverio era al fianco di Scopelliti, impegnato nel frangente in una mega-riunione a “porte chiuse” in Provincia a Catanzaro. Un’assise voluta per evitare qualche “spiacevole fuga di notizie” nelle fila del centrodestra che aveva fatto adirare o, meglio, infuriare l’allora potentissimo presidente in carica in cui io fui scoperto a origliare da un agente della scorta del governatore e cacciato via in malo modo.

Fu allora che vidi un piccato e agitato Mosciaro mentre affermava sdegnato, lui nei miei confronti pensate un po’, come noi giornalisti fossimo di certo <la peggiore razza esistente al mondo>. E se lo dice lui…