Rende, continuano le donazioni della famiglia Bilotti: ma a che (e a chi) servono?

Il marchese Bilotti con la marchesa Dani Secco

Rende. Continuano le donazioni della famiglia Bilotti

La delibera di Giunta n.218 del 10 settembre 2021 ci induce a tornare nuovamente sul tema delle donazioni che vengono così generosamente concesse dalla famiglia Bilotti, questa volte nella persona della signora Daniela, e che il Comune di Rende accetta sempre con riconoscente tempestività.

Questa volta si tratta di alcuni vasi, una raccolta di fotografie, alcune locandine in cornice e dei manichini abbigliati. Nulla sappiamo sul valore di codeste opere e nella stessa delibera viene sottolineato che, prima della stipula dell’atto di donazione, deve essere prodotta idonea perizia di stima.

Ma a tal proposito ci preme ricordare che nelle precedenti donazioni fatte dalla famiglia Bilotti al Comune, tali stime, commissionate sempre dai donanti, non hanno poi avuto coerente riscontro nella realtà. Basti citare Palazzo Bucarelli, che ospita il museo della ceramica, chiuso da anni, e dove le opere donate dalla famiglia Bilotti sono stipate come roba vecchia. Oppure il Castello, sede del museo “Roberto Bilotti Ruggi D’Aragona”, il museo meno visitato d’Europa nonché l’unico al mondo che, anziché avere virtuose ricadute, ha prodotto affetti esclusivamente nocivi per la comunità ed il territorio circostanti. Basti pensare alle scale mobili, che da quando è stato istituito il museo sono precipitate nel più cronico disuso.

Insomma, se l’esperienza insegna, forse sarebbe il caso che il Comune, prima di accettarle, e magari anche esporle, accertasse con propri consulenti il vero valore della donazione. Noi cittadini, non solo del centro storico, saremmo pure un po’ stanchi di vedere esposte opere di dubbio spessore artistico e di vedere occupati, e utilizzati a guisa di magazzini, spazi comunali che invece hanno grandissimo valore storico, culturale e, soprattutto per i cittadini del centro storico, anche affettivo. Non siamo più disposti a tollerare che di questi luoghi si faccia un uso scriteriato e irrispettoso per la comunità rendese, che a motivo delle ottuse politiche dell’amministrazione comunale ha pagato, e paga, un prezzo altissimo.

Ora che sta per essere completato il restyling del Castello, saremo vigili affinché gli spazi che saranno resi disponibili dai lavori effettuati non siano anch’essi deturpati  da scelte insensate: non staremo più a guardare e non ci limiteremo più solo a denunciare, ci opporremo in tutte le forme legalmente ammesse.

Associazione Spazio Aperto 1495