Rende, Ecodistretto: una storia che “puzza” di marcio

C’hanno abituati a pensar male e tempestivamente siamo pronti a farlo. Ma non perché si deve trovar sempre qualcosa da ridire, semplicemente perché alcune tematiche meritano un interesse particolare, specie se riguardano la salute dei cittadini.

Nell’ultimo consiglio comunale di Rende il gruppo d’opposizione ha chiesto all’assise di inserire all’ordine del giorno un punto che aprisse una doverosa discussione inerente all’installazione dell’Ecodistretto tra Rende e Montalto; stranamente però questa proposta viene respinta dalla maggioranza e non se ne capisce bene la motivazione, considerando che si tratta di una tematica di pubblico interesse, in particolar modo se riguarda la salute dei cittadini.

Certamente, trattandosi di una tematica di una certa rilevanza, ci si aspettava più flessibilità dalla “responsabile”maggioranza, piuttosto che un misero trfiuto, non motivato per giunta; sarà forse perché dibattere su determinate tematiche richiede uno studio più approfondito, che stando ai tempi dei consiglieri di maggioranza potrebbe essere pure ventennale, ma siamo fiduciosi che al prossimo Consiglio qualcuno troverà il coraggio di alzarsi e dire qualcosa, anche una minima cosa, giusto per dare un po’  di respirò a quella povera poltrona.

Senza dubbio però, la cosa che insospettisce di più è l’atavico silenzio del sindaco e della sua Giunta. Il nostro primo cittadino, nonché presidente ATO, e la sua Giunta, sono tenuti a spiegare alla cittadinanza il perché di tale rifiuto senza dovuta motivazione. Siamo d’accordo che l’emergenza rifiuti è un problema di interesse regionale, ma siamo altrettanto certi che un’amministrazione responsabile e vigile sul territorio non può certamente ritenere idonea la scelta di installare a Rende l’Ecodistretto, per tutte quelle ragioni e perplessità che i consiglieri d’opposizione hanno chiaramente espresso.

Dunque, quale motivazione spinge Manna e i suoi ad insistere su questa “manovra”; quale mole d’interessi ruota intorno all’Ecodistretto, e soprattutto chi sono e saranno i personaggi attori e orchestranti di questa vicenda?

In ogni caso se si dovesse procedere secondo questa direzione Rende avrà l’onore di avere l’Ecodistretto Pubblico in aggiunta a quello privato, che già lavora 250.000 tonnellate di rifiuti all’anno. Finirà il privato di trattare la predetta quantità di rifiuti, oppure Rende raddoppierà la sua generosa capacità di accogliere l’altrui “monnezza”? Oppure c’è dell’altro? Si sente puzza di marcio intorno a questa storia, un po’ come i personaggi che ruotano attorno a questa vicenda. Fonte: Libera Rende