Rende. Il ponte sul fiume… Kwai

Caro Iacchite’,
ti seguiamo da anni e ti siamo sempre grati per le notizie che riporti sul sito, perché cerchi di rendere evidenti all’opinione pubblica tutte le porcherie che politicanti e mangiatori a sbafo di tutti i colori compiono sulla testa e sulla pelle dei cittadini.
Ti abbiamo scritto in occasione del fantastico concerto di Capodanno (http://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-rende-a-noi-del-concerto-pagliacciata-non-ce-ne-fregava-niente/) a Rende, costato un botto e a cui non ha partecipato nessuno, e ora vorremmo portare alla tua attenzione un fatto a dir poco assurdo.

Premettiamo che sotto le grinfie del sindaco interdetto dalla professione, ma non dalla sindacatura, Rende sta scivolando nel quarto mondo.
Un paio di giorni fa apprendiamo da un finto giornale, uno dei soliti media di regime in cui scrivono i lecchini del potere costituito, che è stato inaugurato un ponte “che collega Cosenza e Rende” e intitolato a Giacomo Mancini.

Poiché non avevamo visto cantieri in giro, presi dalla curiosità abbiamo svolto le nostre indagini per capire dove fosse questo nuovo ponte sul Campagnano e, con profondo sgomento, ci siamo accorti che il ponte in questione semplicemente esiste ed è lì da oltre QUARANTA ANNI!!!
Quindi, la reale notiziona è che il sindaco interdetto ha inaugurato, intitolandolo a Mancini, un ponte che esiste da mezzo secolo…

Ci domandiamo sempre di più se questi ci sono o ci fanno e quale parte anatomica hanno collocata al posto della faccia (alcuni di noi si spingono ad affermare che hanno la faccia come il culo). Forse non si erano accorti dell’esistenza del ponte, ma più probabilmente questa è solo un’altra NOTIZIA DI DISTRAZIONE DI MASSA per evitare che le persone si facciano delle domande sui dieci anni trascorsi in ostaggio di questi vavusi.

Non solo non sono capaci di fare una beata mazza e trascinano una città allo sfacelo, ora si appropriano di un nome per nascondersi dal loro completo fallimento. Mancini e Principe hanno saputo costruire qualcosa, il primo mantenendo il lustro di una città (che non esiste più) di antica fondazione, il secondo creando dal nulla una città che è stata per decenni un modello di sviluppo urbanistico, sociale e produttivo per l’intero meridione.
Crediamo che ora entrambi si stiano rivoltando nelle tombe a vedere questo e altri scempi… Per ironizzare sulla vicenda, abbiamo rispolverato la leggenda del celeberrimo film Il ponte sul fiume Kwai senza voler essere blasfemi nei confronti della realtà che descriveva la pellicola.

Ti ringraziamo per la tua testimonianza di verità e, anche questa volta, ci scusiamo se non ci firmiamo singolarmente perché, come ha provato sulla sua pelle il tuo collaboratore, “questi menano”.

Un gruppo di rendesi sgomenti ma resistenti