Rende, il Tar dichiara “illegittimo” l’affidamento dell’asilo nido Peter Pan. Urge mazzetta al Consiglio di Stato

Marcello Manna e Annamaria Artese, sindaco e assessore

IL NIDO D’INFANZIA PETER PAN

Non è certo la prima volta che ci occupiamo dell’asilo nido “Peter Pan” di Rende, avamposto fin troppo noto ai rendesi del patto di potere tra il sindaco Marcello Mazzetta e il vicesindaco-ombra, il paramafioso Ariosto Artese rappresentato in giunta dalla sorella Annamaria.

Per il Tar della Calabria l’affidamento del Comune di Rende per la gestione del nido d’infanzia, in Via Londra, è “illegittimo”. Il motivo, emerso a seguito di un ricorso presentato da un’altra ditta concorrente della gara, pare essere «il mancato rispetto dei minimi salariali previsti per i contratti, che nella documentazione della ditta aggiudicataria risultano aggiornati al 2019».

La sentenza del Tribunale (presidente: Giancarlo Pennetti; estensore: Gabriele Serra) ha così annullato l’affidamento e condannato l’azienda vincitrice. Il ricorso è stato presentato dalla Cooperativa Sociale “Vitasì – Impresa Sociale”, contro la “Adiss Multiservice S.C.S.”.

Il solito superdirigente Antonio Infantino, in stretta collaborazione con l’altrettanto solito dirigente Francesco Minutolo, ha curato moltissime pratiche per gli Artese e quindi anche per Marcello Mazzetta. E allora, possiamo affermare tranquillamente che il bando per l’affidamento della gestione del Nido d’Infanzia Peter Pan era scritto su misura per chi poi l’ha vinto.

C’erano, del resto, molti aspetti che destavano dubbi. Il bando scadeva il 24 luglio 2017 ed era stato emesso con colpevole ritardo solo il 5 luglio (si aspettava forse la delega assessorile ad Annamaria Artese?). Solo 19 giorni per predisporre la proposta tecnica… Nel testo non erano indicate clausole di salvaguardia sociale previste da una sentenza del Consiglio di Stato (la n. 1255 del 30/3/2016) per l’assorbimento del personale impiegato dall’affidatario precedente. I requisiti, guarda caso, erano esattamente quelli posseduti (minimo 40 bambini e 400.000 euro di fatturato) dall’attuale affidatario, la Adiss Multiservice di Paola, mentre la valutazione del punteggio aveva criteri discrezionali (85 punti su 100) molto elevati
Insomma, erano tante le cose che non convincevano che, unite alla totale sfiducia in questa amministrazione, in Infantino e in Minutolo, convincevano Insieme per Rende ad inviare queste osservazioni all’ufficio dell’autorità nazionale Anticorruzione. E anche se l’Anac non si è mossa o comunque ha traccheggiato, adesso c’è il pronunciamento del Tar che sbertuccia e sconfessa per l’ennesima volta, qualora ce ne fosse bisogno, il re delle mazzette.

Ora, visti i precedenti di Marcello Mazzetta, non serve molta fantasia per indicare la strada successiva: prendere la macchina, dirigersi verso il Consiglio di Stato a Roma (dove si producono i ricorsi avverso le sentenze del Tar Calabria), prendere una busta bianca, metterci dentro un po’ di “barbettoni”, consegnarla alla persona giusta e il gioco è fatto, et voilà… Ma, considerati appunto i precedenti, stavolta per il re delle mazzette si fa dura. O no?