Rende, la gara per la gestione del Centro Anziani è una farsa. Chi deve vincere?

Nonostante le cronache locali siano piene di dichiarazioni nelle quali il sindaco di Rende Marcello Manna decanta le lodi del Centro Anziani, abbiamo scoperto che la verità è tutt’altra.

In particolare, il Comune di Rende se ne sta liberando indicando una gara per l’affidamento in concessione del servizio di gestione. Una gara che, a dire il vero, qualche pensiero “strano” te lo fa venire.

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Ricordate la famosa frase di Andreotti “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca?”

Come potete vedere dal cattura immagine, la gara è stata pubblicata il 28/12/2015 con scadenza 8/1/2016.

A parte il capitolato che non fa certo onore a chi l’ha scritto, le sue principali caratteristiche sono:

  • L’importo base è di 42.000 euro l’anno per 9 anni (totale euro 378.000);

  • Si procederà in presenza di una sola offerta.

La tempistica (dal 28 dicembre i giorni lavorativi utili sono 9 considerando sia il giorno di pubblicazione del bando, sia quello di scadenza e includendo il sabato 2 e la vigilia di Capodanno) fa pensare male e se avesse ragione Andreotti, ci si azzeccherebbe.

centro anziani

Leggendo il testo ed  i controlli che il Concessionario svolge, poi, viene da ridere. Si ha come l’impressione che il testo sia stato, male e da più fonti,  scopiazzato da internet ed adeguato alla bisogna. Mafia Capitale, con gli immigrati, non ha insegnato niente. Ma è esilarante l’allegato: un letto meccanicamente concepito (senza telecomando elettrico, con degente autonomo, senza costi di operatore) costa quasi quanto un armadio in legno che ormai all’ Ikea li svendono…

Insomma, siamo all’ennesimo lucro sui  più deboli.

Non è possibile indire una gara il 28 dicembre per la cessione di servizi per un importo interessante (378.000 complessivo oltre Iva), per giunta novennale in un un settore delicato quale quello degli anziani peraltro socialmente deboli, procedendo anche in “…presenza di una sola offerta”  con scadenza 8-1-2016.

Con fidejussioni da produrre, con carte da scrivere, sopralluoghi da effettuare e chi più ne ha più ne metta e con il panettone da mangiare (per non dire pitta impigliata a cui i cosentini non rinunciano).

Ci siamo detti “gatta ci cova”. Anche perché la firma è di una Carneade tale Isa Napoli (un personaggetto avrebbe detto De Luca).
Gli addetti ai lavori sono indignati.

Si ha quasi l’impressione che puntando il dito su discoteche,  ospedali… greci, tavoli tematici, centri storici, cinema, Epifania del vigile urbano (questo sconosciuto a Rende) non si guardi la luna…

Presto sapremo a chi è stato cucito su misura questo “vestito”. E ci faremo due risate.