Rende, oggi si riunisce il Comitato: la relazione della Commissione d’accesso ultimo atto per Mazzetta e i suoi scagnozzi?

La prima verifica. Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica si riunirà nella giornata di oggi per valutare i risultati dell’articolata relazione prodotta alla fine di marzo dalla Commissione d’accesso antimafia impegnata per sei lunghi mesi a spulciare atti, bandi, delibere, gare e affidamenti prodotti dal Municipio di Rende.
Sarà il prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, a presiedere la riunione nella quale saranno impegnati i rappresentanti apicali delle forze dell’ordine e cioè i colonnelli Agatino Saverio Spoto (carabinieri), Giuseppe Dell’Anna (guardia di finanza) e il questore Michele Maria Spina; con loro i rappresentanti della procura antimafia di Catanzaro e della procura ordinaria del capoluogo bruzio, cui si aggiungerà il sindaco cosentino Franz Caruso.

Durante la riunione interverrà il prefetto Antonio Reppucci, chiamato a coordinare la commissione inviata nel comune dell’alta Calabria dopo la maxioperazione “Reset” che portò il sindaco Marcello Manna e l’ex assessore ai Lavori pubblici, Pino Munno agli arresti domiciliari. Il provvedimento cautelare riguardante il primo cittadino fu poi annullato dal Tribunale della libertà mentre la misura restrittiva imposta a Munno trasformata in divieto di dimora. Per effetto del ricorso presentato dalla Dda di Catanzaro in Cassazione, la posizione di Manna dovrà adesso oggetto di un nuovo vaglio da parte dei giudici del Riesame.

E’ probabile che nel corso della riunione sia il prefetto Reppucci – più volte inviato dal Viminale negli ultimi anni a gestire le sorti di enti calabresi sciolti per mafia – che i componenti della Commissione di accesso possano essere ascoltati dal Comitato. La seduta sarà ovviamente secretata e tutti i componenti costretti a mantenere il vincolo della segretezza sino alla definizione della vicenda.

A questa prima fase seguirà la trasmissione della relazione al Ministero dell’Interno che entro 45 giorni dalla ricezione dovrà decidere se procedere allo scioglimento oppure archiviare. In provincia di Cosenza sono stati solo quattro i comuni sciolti per mafia: Corigliano (prima della fusione con Rossano), Cassano, Scalea e Amantea. L’Asp di Cosenza fu a sua volta oggetto di un accesso antimafia che tuttavia si concluse con una archiviazione. Fonte: Gazzetta del Sud