Rende, ora è ufficiale: il Pd è guidato dalla destra

Rende, proviamo a fare il punto
“IL PD GUIDATO DALLA DESTRA”

Il copione era scritto, troppo facile da interpretare.
Alla fine, ma già dall’inizio, a Rende il PD cerca un leader, ne ha bisogno, dopo essere persino scomparso dalle schede elettorali e va a cercarlo alle latitudini di una “destra” camuffata e sibillina. La Destra che al gran completo è stata l’architrave dell’epopea e delle vittorie di Marcello Manna. La prima e la seconda volta.
Alle elezioni di domenica gli “iscritti” al PD hanno votato per Anna Maria Artese e Luigi Superbo, arrivati prima e secondo. Il terzo è stato Francesco Adamo, l’unico davvero proveniente da quella parte. La sua, una bella battaglia sincrona, aperta, costruita su buone idee, su un pilastro giovanile che è e sarà la vera novità politica rendese nei prossimi anni.

La Artese, super assessora della Giunta Manna (in realtà la Vice Sindaca) e Luigi Superbo eletto con Forza Rende (eufemismo civico rendese per non dire Forza Italia). Davvero una cosa singolare. Nella città sede dell’Università della Calabria, culla del Riformismo operoso, il maggiore partito della “sinistra” sceglie fra una donna che ancora non ci ha detto nulla di sinistra, che sta alla destra di Manna e Luigi Superbo, brava persona, collaboratore di Domenico Bevacqua alla Regione, ma seduto sulla parte destra dell’emiciclo. Il Giovane segretario Pecoraro dovrebbe dire qualcosa, ma tace. I consensi non puzzano, mai. Il grottesco si raggiunge con il sostegno che i “Riformisti” vicini a Sandro Principe hanno assicurato a Superbo. Impedendo a Francesco Adamo di arrivare secondo e di vincere, poi, lo sprint finale. Una bella commedia farsesca ed inquietante. Così è la politica di questi tempi che i miei non avrebbero fatto vivere questa inquietudine. Ma come si può? Come può Sandro Principe essere coinvolto, suo malgrado, in questo vortice qualunquista, sentirsi pago di tutti gli errori politici che va commettendo ormai da oltre vent’anni? Non glielo chiedo, gli voglio bene. Ora?

Beh, ora sarà divertente e mortificante. Vince l’Artese e da Segretario del PD resta nella Giunta di Manna? Vince Superbo e sarà il segretario del partito di opposizione stando dentro la maggioranza di Manna? Forse le mie puerili domande non avranno risposta: Così è la politica oggi. Tra l’altro, ovviamente, figurarsi se i cittadini rendesi possono crucciarsi della Artese, di Superbo, di Manna, Principe ed anche del sottoscritto. C’è la guerra, c’è la crisi, c’è l’elemosina di Draghi, le bollette veri e propri cappi per fare impiccare la gente. Cosa può importare alla gente se tutto questo avviene. Ma Rende non lo merita. Non lo merita la sua storia. Stiamo, ognuno proporzionalmente, schiaffeggiando una lunga e bellissima vicenda istituzionale, una lunga stagione di opere, pietre, visioni mandate al macero dalla sopravvenuta “nuova politica”.
Ma si, fanno bene. Questa è oggi la società, questa è la politica. Questo è il tempo (politico) delle Artese e dei Superbo e di tutti quelli che loro tramite agognano qualche voto di preferenza, di avere delle pedine sulla scacchiera romana per dire a Roma: vedete, io conto qualcosa, ergo datemi qualcosa. Povera Rende.

D’Ambrosio Francesco