RendeSi: “Ma quale terremoto, tutti sanno da oltre un decennio: ora dimissioni”

Leggiamo di terremoto ma il terremoto è un fenomeno naturale imprevedibile per natura. Quanto sta accadendo a Rende, invece, lo era da oltre un decennio almeno, basta pensare che trame e attori in senso lato sono i medesimi.
In tal caso le cause sono solo ed esclusivamente umane ma gli effetti sono altrettanto devastanti sul piano sociale ed economico e lo sono ancor di più su quello culturale, istituzionale e ovviamente politico.
Attendevamo la “botta” (scontata, il modus operandi è noto da tempo) di certo non ci aspettavamo però i fuochi d’artificio e la sequenza finale dei cosiddetti colpi scuri, peraltro ancora in corso.

Questa imbarazzante, mortificante e deprimente situazione, che ribadiamo ha origini più lontane nel tempo e radici socioculturali ben più profonde, sta trascinando la città ed un’intera comunità in un baratro che si prefigura senza fine.
Gli ultimi soggetti coinvolti, onestamente forse troppi (qualcuno paga il prezzo di chi comanda) ne sono la testimonianza così come pesantemente negative saranno le conseguenze sull’attività amministrativa e, quindi, sulla vita democratica della città.
Riteniamo ormai inutile richiedere le dimissioni a chi potrebbe all’istante porre fine a tutto ciò: non lo ha fatto, non lo fa e non lo farà mai per tutta una serie di ragioni che solo lui sa, ma poco o nulla ci interessa.

Evitiamo altresì di commentare dichiarazioni che nulla hanno a che vedere con la normalità dell’amministrazione della cosa pubblica, rendese nel caso specifico.
Non intendiamo nemmeno ripetere in questa sede idee e prospettive concrete per il futuro di Rende perché oggi necessita solo voltare pagina, risvegliamo la nostra coscienza civica e reagiamo come società civile.

La soluzione c’è ed è a portata di mano con le dimissioni di metà più uno dei consiglieri comunali, a cominciare da quelli di minoranza, così come suggerito da alcuni di loro per sensibilità, responsabilità e rispetto verso la collettività che loro stessi rappresentano con l’obiettivo di fermare la deriva, riparare il danno reputazionale, rasserenare la città e ridare credibilità all’istituzione comunale.
Qualcuno in passato lo ha già fatto senza per questo spegnere la passione politica ovvero interrompere l’impegno pubblico, si è rimasti fuori dalle istituzioni ma sempre a disposizione della propria città, più sani e più forti di prima.
Partecipiamo massicciamente alla prossima manifestazione contro le mafie, il malaffare, il mal costume e, più in generale, l’indifferenza che caratterizzano Rende ormai da troppo tempo come a dover pagare un prezzo compensativo rispetto alla sua storia.

RendeSì – Movimento politico culturale