Riace. Il ministro Cartabia e il giudice Accurso (di Giordano Sivini)

di Giordano Sivini, professore ordinario di Sociologia Politica nella facoltà di Economia dell’Università della Calabria

Iacchite’ ha fatto una esemplare ricostruzione di quel che può esserci dietro la nomina di Fulvio Accurso, il presidente del tribunale di Locri che ha comminato a Mimmo Lucano la mostruosa condanna (https://www.iacchite.blog/riace-la-miracolosa-promozione-del-giudice-accurso-e-la-strana-mazzata-a-lucano/). C’è qualcosa che ancora manca e qualcosa che va precisato.

Fulvio Accurso ha preso il posto che sarebbe dovuto spettare a Gabriella Reillo. Era stata proposta all’unanimità per la copertura dell’incarico di presidente del tribunale di Locri dalla quinta commissione del CSM nella seduta del 16 febbraio, prima della nomina da parte del plenum del Consiglio. Qualcuno subito si è mosso per far cambiare la delibera. Iacchite’ riferisce di alcuni interventi sulla stampa.

La quinta commissione del CSM si è riconvocata il 25 febbraio, con all’ordine del giorno “Riesame presidente tribunale di Locri”. Sono passati soltanto nove giorni. E’ intervenuta la ministra Cartabia? Dando notizia della nomina di Fulvio Accurso da parte del plenum del Consiglio, Il Corriere della Calabria sottotitola: “la nomina è stata concertata con il ministro Cartabia”. Sbaglio o accenno ad una ingerenza del ministro della giustizia nel processo decisionale di un organo che fa capo al presidente della Repubblica?

Il racconto di Iacchite’ prosegue. Gabriella Reillo aveva fatto sapere di aver rinunciato al possibile incarico non volendo fare torto ad Accurso, perché quel posto spettava a lui. Non aveva però spiegato perché il CSM aveva scelto lei all’unanimità.

Sapendo che avrebbe rischiato di far torto al collega, perché non aveva ritirato la domanda di incarico prima che il CSM la sottoponesse a valutazione? Perché ha rinunciato all’incarico solo dopo, con una motivazione che offende le capacità di giudizio dei componenti del CSM? Perché ha promosso una sostituzione che lede il diritto di essere giudicato a Locri dal giudice che il CSM ritiene più competente?

Gabriella Reillo è un magistrato di lunga esperienza in processi di mafia maturata presso il tribunale di Catanzaro, componente di commissioni consultive presso il CSM e il ministero della Giustizia. E’ anche politicamente impegnata, tanto da essere entrata nel novero dei candidati del PD per la presidenza regionale. Giustamente impermeabile nella funzione di magistrato, regge altrettanto bene le pressioni della politica? Oppure, semplicemente, non è in grado di gestire la vita in modo da evitare repentine resipiscenze che producono rilevanti conseguenze?