Riace: piena fiducia al sindaco Lucano che ritira le dimissioni

 

In una fredda giornata invernale di fine anno ed in un borgo colorato da luci natalizie e ravvivato dalla presenza di tanti uomini, donne e bambini di diverse nazionalità, si è chiusa con il voto di fiducia di tutti i consiglieri comunali presenti e con una festa conviviale per quanti, venuti in molti da tutta la regione e non solo, hanno atteso – all’interno delle mura comunali ed all’esterno, nello spazio antistante, in cui era stato montato uno schermo per permettere a tutti di seguire i lavori consiliari – la fine del lungo e partecipatissimo consiglio comunale aperto di Riace.

L’assise era stata indetta dal sindaco, Mimmo Lucano, per verificare la tenuta del consenso, soprattutto tra i suoi concittadini ed i suoi consiglieri comunali, rispetto all’azione amministrativa della Giunta e dopo una serie di attacchi personali ed al sistema Riace, tra cui un diffamante rapporto sull’accoglienza dei migranti, la devastazione della mediateca comunale ed alcune calunnie lanciate su un social media e rilanciate, con il pretesto dichiarato di metterle alla berlina e con il meditato intento di diffonderle subdolamente, su un organo di stampa regionale. Il consiglio è stato aperto, dopo un intervento del sindaco molto teso e palesemente condizionato, al contempo, da preoccupazione per l’accaduto e commozione per il folto pubblico presente, da un duro documento, inviato per iscritto al fine di inserirlo negli atti, di alcuni esponenti dell’opposizione che hanno deciso di disertare la sessione consiliare.

Si è trattato, alla fine, volenti o nolenti, di una specie di omaggio alla figura ed al ruolo carismatico assunto, anche suo malgrado, da Mimmo Lucano, cui hanno preso parte cittadini stanziali e migranti, militanti di movimenti ed organizzazioni sociali e rappresentanti politici ed Istituzionali dei partiti della sinistra – dal Centro sociale Cartella di Reggio, ai Briganti di Serra San Bruno ed ai diversi attivisti dei movimenti cosentini e dei comprensori di Soverato, del Reventino, della Piana di Gioia Tauro, del Savuto, della sibaritide e del Pollino; dal Comitato de Grazia al Wwf ed a Legambiente; dai sindacalisti della Fiom e della Cgil ai sindaci ed ai presidenti dei consigli comunali di Gioiosa Ionica, Benestare e Cinquefrondi; dai rappresentanti di Cosenza in Comune e di Cariati Pulita a quelli regionali di Sinistra Italiana e di Rifondazione Comunista.

Tutti, a loro modo, intenti seguire e sostenere l’esperienza di Riace come quella di un modello di riferimento sia per le politiche amministrative messe in atto che per la sua tutela dei beni comuni e, maggiormente, per le sue politiche ultradecennali di attenzione e di accoglienza rispetto al fenomeno migratorio.

Ad un certo punto dell’incontro, nella sala consiliare, accolto dai vistosi mugugni del pubblico e dalle urla di una signora “ce ne andiamo, lui non ci rappresenta”, peraltro seguita fuori da altri, è letteralmente piombato anche il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, che, entrato visibilmente scuro in volto, ha colto l’occasione per portare la solidarietà al sindaco ma, con tutta evidenza, sedendosi al suo fianco e pronunciando un intervento di circostanza, ancor di più per occupare la ribalta mediatica.

Se ne andrà mesto, dopo un po’, inseguito fuori dalle grida: “Non siete voi che avete mandato qui gli ispettori? Vergogna!”, con chiaro riferimento ad un non veritiero rapporto fatto da supervisori del sistema Sprar, in conflitto di interessi e molto vicini a qualche consulente (anche in conflitto di interesse familiare) del presidente stesso e pure esponente del Pd e, con riferimento al suo intervento, “Palla Palla sei tu una croce: vattene!”.

Tra le tante testimonianze sincere e genuine dei partecipanti, toccanti sono state quelle di Mario Congiusta e Peppino Lavorato, significative quelle di Tonino Perna e Silvio Greco e particolarmente coinvolgente quella di Maurizio Zavaglia, impegnato nel sociale e nella conduzione del consiglio comunale di Gioiosa, che ha ricostruito le vicende politiche degli ultimi venti anni di tutto il territorio ed il meritorio vissuto amministrativo nonché il travaglio umano e personale di Mimmo Lucano. Che alla fine, come dicevamo, dopo aver ottenuto il plauso unanime dei partecipanti ed il voto di fiducia del consiglio, ha annunciato il ritiro delle sue dimissioni da sindaco.