Rosarno, la versione dei migranti

Aveva 27 anni ed era originario del Mali il migrante colpito a morte da un carabiniere a San Ferdinando. La vittima si chiamava Sekine Traore, classe 1989.

Gli ultimi aggiornamenti che siamo riusciti ad avere da alcuni migranti presenti a Rosarno sulla rissa che ha portato alla morte del ragazzo africano contraddicono parzialmente quanto finora ricostruito dai media mainstream.

La colluttazione è nata all’interno di una baracca adibita a bar nella tendopoli e l’intervento dei carabinieri sembra che sia stato richiesto dal migrante che si occupa della gestione del bar.

Durante la colluttazione, nella quale un carabiniere è rimasto ferito, lo stesso è successivamente uscito fuori dal bar di fortuna per chiamare rinforzi. A questo punto un militare diverso dal carabiniere precedentemente ferito ha esploso il colpo fatale per il giovane africano.

20160215_160354 Inoltre i ragazzi africani smentiscono che il migrante ucciso, di nazionalità maliana, fosse ubriaco o soffrisse di problemi psichici come stanno riportando alcuni siti di informazione, inoltre sembrerebbe che lo stesso fosse di corporatura molto esile e minuta.

La situazione tuttavia in tendopoli sembra tesa e non si esclude la possibilità di una nuova rivolta.

Aldilà delle possibilità di stabilire una verità sulla dinamica del fatto, rimane come dato la presenza di una vera e propria polveriera sociale all’interno della tendopoli, una situazione di forte degrado e marginalità ormai presente da anni nel comune di Rosarno, situazione di fronte alla quale le istituzioni si sono sistematicamente girate dall’altra parte.

Hsl [-_-]