Rossoblù e giallorossi: così vicini, così lontani

Oggi migliaia e migliaia di cosentini si sono svegliati con un solo pensiero: il derby.

E’ così dal 23 febbraio 1914, quando Cosenza e Catanzaro si affrontarono per la prima volta nella loro storia. Le sfide tra lupi e aquile non sono come tutte le altre, c’è sempre qualcosa in più. Perché? Non è facile spiegarlo.

derby

Scorrendo le pagine di storia ci si accorge che le vicende delle due squadre e delle due società spesso si sono incrociate con alterne vicende. E la rivalità è sempre stata fortissima, qualche volta anche esagerata.

Molti cosentini, poi, non sopportano che Catanzaro sia stata avvantaggiata per tutta una serie di questioni politiche che vanno dal capoluogo di regione agli uffici della Giunta regionale per finire alla recentissima Cittadella e finanche all’Università. Che doveva essere una nostra esclusiva e che invece adesso è dappertutto.

Eppure per molti anni cosentini e catanzaresi hanno condiviso la gioia dei giallorossi in Serie A e si “scambiavano” gli stadi quando era necessario giocare in campo neutro. Ma il destino di queste due città ha voluto, nei decenni, che questi periodi di “tregua” non dovessero mai durare troppo.

Nel 1984 il sindaco di Catanzaro Marcello Furriolo si fece garante di una festa di sport mai avvenuta. L’avvocato Furriolo ha grosse responsabilità per gli incidenti di quel derby (18 novembre 1984) a Catanzaro e i cosentini non l’hanno dimenticato.

Da quel giorno Cosenza e Catanzaro sono tornate ad essere esageratamente rivali e anche per questo ormai le trasferte sono diventate blindate e quasi impossibili.

E il pallone? Oggi conta solo quello, per fortuna. E il Cosenza ha davanti a se un tabù che dura da più di trent’anni. Era il 6 aprile 1985 quando i rossoblù vinsero l’ultima volta al San Vito contro i giallorossi grazie al leggendario gol del cetrarese Alberto Aita. Da allora ci abbiamo provato in tutti i modi a ripetere quella magia ma senza successo. Nel 1988 la “giacchetta nera” Pairetto di Torino ci strozzò in gola l’urlo della vittoria quando Cozzella, all’ultimo minuto, aveva segnato un gol validissimo. E poi ancora pareggi, molti dei quali “appattatissimi” e qualche sconfitta amarissima.

E’ arrivato il momento di riprenderci la vittoria. Ci tocca di diritto… Per la legge dei “grandi numeri”.