Salerno, processo Genesi. Il giudice Petrini condannato a 4 anni e 4 mesi. Tre anni a Santoro

Salerno – Arriva la sentenza nell’ambito dell’operazione Genesi realizzata dalla procura di Catanzaro su un presunto sistema di corruzione di atti giudiziari: il giudice Marco Petrini è stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione, il medico Emilio Santoro a 3 anni e 2 mesi; per l’avvocato Francesco Saraco 1 anno e 8 mesi. Il gup del Tribunale di Salerno Vincenzo Pellegrino ha emesso la sentenza stamane, stabilendo inoltre l’intedizione dai pubblici uffici per Petrini a tre anni e 6 mesi, per Santoro a tre anni e per Saraco per la durata di un anno e sei mesi. Inoltre Petrini e Saraco sono stati condannati in favore del ministero della Giustizia al pagamento della somma di 311.500 ciascuno a titolo di riparazione pecuniaria, mentre Saraco al pagamento di 260 mila euro. Il Tribunale ha ordinato la confisca per equivalente delle somme ritrovate in contanti ai tre imputati. Petrini è condannato a risarcire la Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministero della Giustizia, da liquidarsi in sede civile. Allo stesso tempo il gup, ritenuto che le esigenze cautelari siano venute meno, ha revocato le misure cautelari nei confronti di Marco Petrini e di Emilio Santoro e ha ordinato l’immediata rimessione in libertà dei due imputati.

Stamattina è stata depositata una perizia medico legale dall’avvocato Calderaro che ha dimostrato come Petrini, al momento dei fatti era presidente della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, soffrisse di un “disturbo complesso” di cui nessuno era a conoscenza. Circostanza che ha convinto il giudice ad applicargli il minimo della pena. L’operazione Genesi è stata realizzata il 15 gennaio e ha coinvolto 15 indagati accusati, a vario titolo, di far parte di un sistema corruttivo all’interno delle aule di giustizia di Catanzaro. Tra le carte, ci sono presunte tangenti e favori (anche sessuali) per ottenere provvedimenti giudiziari favorevoli. Le indagini avviate nel 2018 e coordinate dalla Dda di Salerno competente per i magistrati del distretto di Catanzaro hanno svelato una presunta attività corruttiva del presidente della Sezione della Corte di Appello di Catanzaro nonché presidente della Commissione provinciale tributaria del capoluogo di Regione.