Salerno. Luberto e Aiello assolti in primo grado, ennesimo schiaffo a Gratteri

Vincenzo Luberto, ex procuratore aggiunto di Catanzaro, e Ferdinando Aiello, ex deputato del Pd, sono stati assolti in primo grado dal gup del tribunale di Salerno dai reati di corruzione, falso, omissioni d’atti d’ufficio, favoreggiamento e rivelazione del segreto d’ufficio. L’inchiesta era stata avviata dopo un incartamento inviato dalla Dda di Catanzaro, nella persona del procuratore capo Nicola Gratteri, circa i presunti rapporti di natura illecita tra il magistrato e il politico. Il giudice di primo grado, nel processo svoltosi con il rito abbreviato, ha assolto entrambi gli imputati per non aver commesso il fatto.

Secondo l’iniziale impostazione accusatoria, il magistrato avrebbe favorito Aiello, suo amico di vecchia data, nell’ambito di un’indagine che l’allora Nucleo Investigativo dei carabinieri di Cosenza conduceva contro una presunta associazione a delinquere di stampo mafioso operante nella Sibaritide, che sarebbe stata interessata agli appalti pubblici, nel caso di specie del 3° Megalotto per la Statale Jonica 106.

L’aggravante mafiosa, tuttavia, era stata esclusa dall’ufficio inquirente coordinato da Giuseppe Borrelli nel momento della notifica dell’avviso di conclusioni delle indagini preliminari, in quanto l’inchiesta sul 416bis fu archiviata dal Tribunale di Catanzaro. Nel corso della requisitoria, la procura di Salerno aveva chiesto tre anni di carcere sia per Vincenzo Luberto che per Ferdinando Aiello.

In estrema sintesi, un altro schiaffo – l’ennesimo – al procuratore Gratteri da parte del sistema giudiziario di Salerno, che non sembra per niente propenso a giudicare per come dovrebbe i magistrati corrotti del distretto di Catanzaro nonostante le denunce del procuratore della Dda, che due anni e mezzo fa aveva finalmente deciso di scaricare Luberto, spedito a fare il giudice civile a Potenza dopo anni di vacanze e di corruzione…