San Giovanni in Fiore 2020. C’è Morrone e Morrone…

Ennio e Luca Morrone

dalla pagina FB di Emiliano Morrone

C’È MORRONE E MORRONE…

Buongiorno per tutto il giorno. C’è Morrone e Morrone. Il consigliere regionale Luca Morrone (Fratelli d’Italia), figlio del più noto politico Ennio, crede che il problema di San Giovanni in Fiore sia il centrosinistra e auspica la vittoria di un centrodestra unito, tirando la volata a Salvatore Mancina, che conosce bene.

Io, Emiliano Morrone, che non sono parente di Luca e di Ennio, credo che il problema di San Giovanni in Fiore (e di ogni altro posto) siano le persone, il loro concetto della politica, il loro legame effettivo con il territorio, con la realtà, il loro senso della vita come esperienza di comunità umana. Salvatore Mancina fu candidato alle Regionali del 2015 a sostegno di Mario Oliverio. Questo è un fatto.

Oggi Luca Morrone lo vuole come candidato sindaco del centrodestra, ma non spiega in virtù di che cosa. Luca Morrone dice soltanto che “il candidato a sindaco Mancina ha dato, fin da subito, grande spazio all’interno del proprio progetto politico-amministrativo a importanti rappresentanti del centrodestra sangiovannese“. E chi sarebbero? Soprattutto, questo è tutto per proporlo come sindaco di una coalizione, qualunque ne sia il colore?

Salvatore Mancina è figlio del mio amico Giovanni, che era un politico vero, saggio, profondo; un uomo autentico, scomodo, cui per cattiveria e dispetto fu abbattuta una casa. Le cose non si scordano. Tuttavia, il fatto di essere il figlio del grande Giovanni Mancina, che sapeva parlare e volare alto, in politica non basta, non è sufficiente. Salvatore Mancina è senz’altro un bravo ragazzo, ma io non l’ho mai visto attivo sui gravi problemi di San Giovanni in Fiore: disoccupazione, sanità, economia, sfruttamento del precariato, giovani, emigrazione, assistenza sociale, servizi essenziali, tutela dei diritti, beni comuni e sviluppo del territorio. Non credo che mi sia sfuggito qualcosa, perché per mestiere annoto tutto, ogni fatto, dettaglio, particolare.

Certo, Salvatore Mancina ha tutto il diritto di cambiare bandiera, magari spiegandone le ragioni politiche, rompendo il silenzio ed evitando di far parlare altri al suo posto. E ha pieno diritto di presentarsi al giudizio degli elettori. Ma i cittadini devono sapere quali sono le sue credenziali politiche, a prescindere dagli sponsor politici (legittimi). Perciò mi aspetto che Salvatore Mancina dia, rispondendomi, un quadro di sé. Non mi interessa tanto il suo passato di sindaco di Cerisano. Voglio sapere che cosa pensa dei beni comuni locali, della valorizzazione reale dell’Abbazia florense, dell’offerta turistica, della tutela dell’ambiente e, in primo luogo, mi preme conoscere le sue idee per fermare l’emigrazione, specie giovanile, e quelle sul rilancio, urgentissimo quanto necessario, della sanità pubblica nel nostro territorio, dell’economia che è in ginocchio. Mi interessa sapere, infine, come intenda migliorare la vita culturale, civile e sociale di San Giovanni in Fiore e l’amministrazione del municipio.