San Lucido 2020, De Tommaso: “Tutti insieme per la rinascita della nostra comunità”

La candidatura progressista di Cosimo De Tommaso ha avuto ragione su quella del leghista Luigi Novello. I cittadini avevano capito ormai da diversi giorni che l’epilogo non poteva essere che questo. In tutti i ceti sociali, particolarmente in quelli più deboli, la candidatura di De Tommaso ha fatto breccia e si è imposta per limpidezza e linearità. Riproponiamo l’ultima intervista concessa da De Tommaso a poche ore dal voto e ci ripromettiamo di rivolgergli presto altre nuove domande per la delicata esperienza che lo attende al governo di una città bella e importante come San Lucido.

Lei è un cosentino che ha deciso di trasferirsi a San Lucido. Perché lo ha fatto e perché ha deciso di candidarsi a sindaco?

Ho scelto di vivere a San Lucido perché vi sono legato per ragioni affettive. Ho apprezzato da subito l’ospitalità di questa laboriosa comunità e le potenzialità di questo magnifico territorio, che mi è piaciuto sin da subito. Ragion per cui ho deciso di provare a valorizzare e far conoscere al mondo questo borgo marinaro, intanto attraverso l’iniziativa privata, e quindi con le mie imprese.

Ho scelto di partecipare a questa competizione elettorale recependo un invito che proveniva anzitutto dai giovani e dalle forze più innovatrici di San Lucido, con l’intento di mettere le mie esperienze a disposizione della città in cui vivo, fondendole con le tante intelligenze che la città già possiede. Tutto ciò volendo provare a gettare le basi di un nuovo modo di amministrare, inteso non in modo personalistico e statico, ma in modo corale e compartecipato da tutti coloro che sentono di poter dare il proprio contributo per il rilancio della città.

Una visione di lungo corso rivolta unicamente al benessere della comunità e allo sviluppo delle nuove generazioni, che certamente non potrà esaurirsi nei prossimi cinque anni e che dovrà essere portata avanti dalle amministrazioni future, dai giovani e da quanti sapranno farsi promotori di una politica nuova, che non sia il clientelismo e il particolarismo del passato, ma l’autentico prendersi cura della città e dei cittadini, un cambio di paradigma più che mai necessario.

Nella sua esperienza politica a Cosenza ha incontrato luci e ombre. Che cosa rifarebbe e che cosa non rifarebbe?

Nasco alla politica come referendario e sono entrato nel Comune di Cosenza come tale. Ricordo con piacere questa esperienza che mi ha portato a misurarmi con le problematiche di una città e durante la quale ho avuto modo di incontrare persone illuminate del livello di Giacomo Mancini, che mi hanno arricchito molto sotto il profilo politico e culturale.

Quello che non rifarei in realtà l’ho già fatto, cioè ricandidarmi. Ho deciso infatti di dedicarmi alla mia attività professionale e imprenditoriale, perché anche in questo campo è possibile fare politica, in senso lato.

In tutta sincerità e con i suoi toni sempre e comunque pacati, cosa pensa del suo competitor?

Penso che dal punto di vista professionale sia apprezzato e conosciuto. Mi dispiace non poter riscontrare gli stessi meriti anche sul piano politico e comportamentale.

Non ci sono più scuole di politica, eppure la formazione anche in questo ambito ha un ruolo di fondamentale importanza ed è per questo che insieme a tutti i candidati della nostra lista abbiamo inaugurato un percorso formativo ben mirato. Amministrare comporta delle responsabilità nei confronti dei cittadini e non ci si può cimentare in questo compito complesso, se non si dispone delle giuste capacità e competenze.

La sua lista è piena di giovani: perché li ha scelti? 

L’età anagrafica e anche mentale dei candidati che hanno scelto di condividere con me questo percorso è davvero molto giovane, caratteristica che va ad aggiungersi al grande bagaglio tecnico e culturale di cui dispongono. Commercianti, imprenditori, esperti di diritto, operatori della scuola e della sanità, esponenti dell’associazionismo, ma soprattutto persone dotate di grande caratura, stimati professionisti, madri, padri, figli di San Lucido che amano a tal punto la propria città da scegliere di mettersi in discussione per trasformarne la mentalità, per rilanciare il sistema socio-economico del territorio in cui vivono e per ridare dignità e un futuro alle generazioni che verranno.