San Lucido 2020, la sfida delle forze progressiste al centrodestra razzista

Cosimo De Tommaso

A San Lucido è cominciata la lunga marcia verso il 20 agosto con la presentazione delle liste e verso il 20-21 settembre con la chiamata alle urne per l’elezione del sindaco ed il rinnovo del consiglio comunale.

Il ridente paese che si specchia sul mar Tirreno ha ripreso la vita normale: tutti i settori sono in piena attività o almeno cercano di esserlo. E non poteva mancare, perché è giusto che sia così, la carica politica–amministrativa con i primi scoppiettanti comunicati, le prime ufficializzazioni ed i soliti chiacchiericci tipici della vita paesana.

A giugno del 2018 furono ben quattro le liste che si contesero il sindaco e la maggioranza consiliare. Si trattava della lista capeggiata da Leverino Bruno – con l’esordio in politica del noto fisioterapista Luigi Novello, cugino del candidato a sindaco -, della lista capeggiata dal sindaco uscente Roberto Pizzuti, e di due liste legate al centrosinistra divise da diatribe interne capeggiate da Antonio Staffa, già sindaco e da Francesco Sgroi, suo vice al tempo della loro maggioranza.

Prevalse con poco più di 100 voti di scarto la lista di Leverino Bruno su quella capeggiata da Francesco Sgroi con all’interno un movimento di giovanissimi che diedero una bella spinta al loro candidato a sindaco. Le novità furono la bocciatura della lista del sindaco uscente Roberto Pizzuti (che non riuscì ad entrare in consiglio comunale) e la messe di preferenze, oltre 500, del fisioterapista Novello.

Sono trascorsi solo due anni e si vota di nuovo perché il destino è stato ingrato con il sindaco eletto Leverino Bruno, portandoselo via dopo solo 10 mesi, causando lo scioglimento del consiglio comunale in attesa del primo turno utile per ritornare al voto. Dopo qualche mese anche l’ex sindaco Roberto Pizzuti passò a miglior vita.

Oggi le previsioni non danno segnali che vadano oltre due liste che andranno a contendersi sindaco e maggioranza consiliare. Il centrosinistra è riuscito al momento a ricompattarsi e cammina spedito per formare un’unica lista da contrapporre a quella della maggioranza che fu di Leverino Bruno.

Un notevole impulso verso la ricomposizione del centrosinistra, con l’idea di allargarlo sempre più, lo ha dato Il movimento dei giovani che tanto bene si era comportato nelle scorse elezioni. Si sono mossi per prima, individuando da subito un candidato a sindaco e proponendolo al Pd locale, che dopo un serrato dibattito interno ha detto sì in modo tale che il candidato è diventato il rappresentante di entrambe le formazioni.

Il nome del candidato è quello di Cosimo De Tommaso, sociologo con un passato politico importante, promotore della nascita del Patto Segni a Cosenza e provincia prima di attestarsi su posizioni tutt’altro che brillanti del peggiore centrodestra cosentino, dalle quali per fortuna si è completamente “liberato”. De Tommaso, ormai da anni, è residente a San Lucido, dove ha avviato importanti attività turistiche.

De Tommaso, sanlucidano per scelta come usa definirsi, rappresenta la reazione delle forze progressiste, non solo ai mesi di coronavirus ma anche alla scellerata scelta di Luigi Novello di candidarsi al consiglio regionale fra le file dei razzisti della Lega del Cazzaro verde. I manifesti della sua sciagurata campagna elettorale, con tanto di simbolo leghista e di scritta “Salvini” (porcaria e arrassusia) campeggiano ancora sui muri della cittadina e magari non sarebbe male che i giovani progressisti li strappino tutti per cancellare definitivamente quella deriva. Nel frattempo, anche lo stesso Novello ha deciso di lasciare la Lega ma non c’è alcun dubbio che la sua coalizione – che ancora non ha individuato un candidato sindaco – sarà espressione del pessimo centrodestra che ammorba il nostro Paese.

Tornando a De Tommaso, abbiamo già detto che in passato ha sbagliato scelte politiche e a dirla tutta abbiamo anche qualche altra riserva dovuta al fatto che un personaggio di una certa età e comunque sgamato, alla guida di una coalizione messa avanti da questo movimento di giovani con una notevole differenza di età, possa far credere allo stesso De Tommaso di essere un gallo nel pollaio e di poter dirigere la musica della coalizione a bacchetta. Ma ci auguriamo che l’imprenditore abbia capito determinati errori del passato e si metta al servizio della comunità come del resto ha fatto in questi ultimi anni di residenza sanlucidana.

Se si confermasse la bontà della scelta, la sua candidatura  potrebbe rappresentare la risposta antirazzista di San Lucido a chi ha cercato di destabilizzare la sua natura politica fatta di democrazia e solidarietà.

Staremo vigili ed attenti ai prossimi passaggi, in attesa che la “grande coalizione civica” annunciata con le solite chiacchiere da Novello partorisca guida e candidati.