Sanità corrotta: Oliverio non si incatena più

La falsità e la pochezza di questo uomo sono disarmanti. Un chiacchierone, un bugiardo, che manco Occhiuto. A Palla Palla di amministrare la Calabria e i suoi atavici problemi, non gliene frega niente. L’unico pensiero – che lo assilla da quando si è insediato come presidente della regione – è quello di gestire la sanità. Non per migliorarla come sostiene lui, o per rendere un servizio migliore ai poveri calabresi, ma per specularci sopra. Quello che non gli va giù è il fatto che tutti c’hanno mangiato con la sanità, a danno dei calabresi, e questa volta che toccava a lui pappare, non può fare niente. Neanche uno spuntino. E’ incazzato nero perché non può promuovere il suo becero clientelismo e sistemare, prima di dire addio alla politica, gli ultimi parenti e amici.

Un ignorante con la corchia. Questo è Oliverio. Un mangione di prima categoria che questa volta è rimasto digiuno, e allora grida allo scandalo in nome dei calabresi.

Non è solo un pappone di lungo corso Palla Palla, ma anche un vigliacco e della peggiore specie. Un pavido che fa la voce grossa con i deboli, e si accuccia alle urla dei suoi padroni. Un uomo senza dignità politica, capace di svendere la sanità al migliore offerente per mero guadagno personale e di paranza, pur di favorire gli amici degli amici. Ma questa volta tutti i suoi piani sono saltati. E la sua legislatura si sta rivelando la peggiore di sempre. Pensava di spuntarla contro i colossi della sanità, gli speculatori di sempre: Gentile, Morrone, Greco, Citrigno. Un cartello criminale che lo ha messo all’angolo, facendogli capire che la sua paranza non è gradita nella gestione della sanità, la prima voce economica del bilancio della regione Calabria.  E che se vuole speculare deve trovarsi un’altra voce in bilancio.

Una guerra tra bande che lo ha visto perdente. E come tutti i perdenti cerca una scorciatoia per non perdere la faccia.

A cominciare dalle annunciate catene. Una buffonata che Minniti ha subito rispedito al mittente con preghiera di non fare cazzate se vuole continuare a dirsi del PD. E da pavido qual è ha subito ripiegato annunciando che l’incatenamento, previsto per dopodomani, non ci sarà.

Al posto delle annunciate catene Oliverio prova a convincere qualche sindaco sulla possibilità di mettere in scena una manifestazione davanti a Montecitorio per giorno 5 dicembre. Un appello, anche questo, destinato a cadere nel vuoto. Perché gli unici sindaci disposti a seguirlo in questa forma fittizia di protesta, sono i sindaci di centrodestra, e non tutti.

In tutta questa schifezza, a stroncare definitivamente i sogni di gloria di Oliverio, arriva il ministro Lorenzin che timidamente annuncia la convocazione di un tavolo alla presenza di Palla Palla, proprio per martedì prossimo alle 15,30. Un incontro convocato dal ministro per prendere tempo e dove, ci potete scommettere, sarà messa definitivamente una pietra tombale sull’aspirazione truffaldina di Oliverio di gestire la sanità in Calabria. Amen.