Sanità, il dottore Gagliardi denuncia in procura il commissario Filippelli: “Un complotto contro di me”

L'ex commissario dell'Asp Gianfranco Filippelli

Pasquale Gagliardi è un medico che non ha bisogno di presentazioni in tutta la provincia cosentina. E’ un anestesista e rianimatore ormai di lungo corso, che ha lasciato il segno sul territorio salvando vite e dimostrando grande professionalità. In città è stato ed è una delle anime del servizio di elisoccorso. Sempre in prima linea quando si è trattato di difendere la dignità di un servizio che salva vite umane ogni volta che si alza in cielo.

Ma anche l’Asp di Cosenza spesso e volentieri ha lodato ufficialmente il dottore Pasquale Gagliardi, ricordando, anche con comunicati stampa, i suoi interventi di impianti port dedicati a portatori di patologie oncologiche all’ospedale di Cetraro. E concedendogli l’onorificenza della croce al merito di servizio.

A Cetraro, in particolare, ha portato i servizi di anestesia e di rianimazione a livelli ottimali, con tanto di attestati e referenze.

Il dottore Pasquale Gagliardi
Il dottore Pasquale Gagliardi

Il dottore Gagliardi incarna alla perfezione il ruolo del medico d’altri tempi. Sempre pronto e generoso per la missione alla quale ha dedicato la sua vita.

Da un po’ di tempo però qualcuno vuole “eliminare” a tutti i costi un professionista così serio e preparato. E’ il potere politico-sanitario che gli sta mettendo i bastoni tra le ruote. E così è stato costretto a presentare un esposto-denuncia alla procura della Repubblica di Cosenza per cercare giustizia.

Tutti i problemi che gli sta creando il commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Gianfranco Filippelli, hanno i crismi della persecuzione. E a Gagliardi non è rimasto nient’altro da fare che rivolgersi alla magistratura.

Ma veniamo ai fatti.

Pasquale Gagliardi nel 2014 è stato nominato direttore dell’Unità Operativa di Terapia Intensiva e Anestesia allo spoke Paola-Cetraro dopo aver vinto un regolare concorso per titoli come recita l’ex articolo 18 del contratto di lavoro.

Nello scorso mese di maggio Gianfranco Filippelli, appena nominato commissario dell’Asp, diffonde una comunicazione con la quale dà il via libera a un avviso per un incarico di sostituzione (sempre con l’ex articolo 18 del contratto collettivo nazionale di lavoro) per la dirigenza medica e veterinaria. L’obiettivo è quello di conferire un nuovo incarico per sostituire proprio Gagliardi. L’espediente è davvero di bassa lega: sei mesi di contratto prorogabili in attesa dell’espletamento delle procedure per il concorso vero e proprio di primario.

L'ospedale di Cetraro
L’ospedale di Cetraro

Questo avviso dello zelantissimo Filippelli viene pubblicato senza che a Gagliardi venga mai notificata la revoca dell’incarico, ripetiamo affidatogli dopo un regolare concorso per titoli.

E’ del tutto evidente che Filippelli, così agendo, si è messo in contrasto con ogni normativa di riferimento ma, a quanto pare, non ha nessuna intenzione di recedere dalle sue intenzioni o, se preferite, da quelle dei suoi interessati suggeritori. Anzi, va avanti come un treno e nomina addirittura una commissione ad hoc al fine di valutare le candidature pervenute in risposta all’avviso senza che questo incarico fosse vacante, visto che Gagliardi non ha mai ricevuto nessuna comunicazione di revoca.

A fine giugno Gagliardi, seguendo la prassi, notifica al commissario dell’Asp la richiesta di revoca in autotutela dell’avviso ma non riceve nessuna risposta.

Gagliardi insiste e inoltra una nuova comunicazione all’Asp, specificando che qualora fossero pervenute le stesse istanze già valutate l’anno precedente, poteva confidare in una legittima aspirazione di riconferma dell’incarico di direttore, anche in considerazione dell’ulteriore anno di anzianità di servizio.

Il quadro comincia a farsi chiaro, però, per Gagliardi.

Inizia ad essere evidente che ci sono manovre più o meno oscure per favorire qualcuno che già lavora nell’Unità Operativa di Terapia Intensiva e Anestesia.

E infatti il 24 luglio Gagliardi riceve una comunicazione di Filippelli, nella quale si legge che, facendo seguito a una precedente nota risalente addirittura al mese di marzo, si disponeva che le funzioni di responsabilità della struttura erano affidate al capo del dipartimento di Emergenza Natale Straface, il quale avrebbe avuto facoltà di individuare un proprio referente per la gestione ordinaria delle attività.

Ancora nessun cenno al dottore Gagliardi, che, però, non aveva mai avuto notizia di questa comunicazione e quindi non aveva mai delegato al direttore del dipartimento Natale Straface la responsabilità della struttura di Terapia Intensiva e Anestesia.

Insomma, Gagliardi non era più il direttore ma… non lo sapeva e non lo sapevano neanche quelli che lavoravano alle sue direttive. Roba da non credere. Non solo: che bisogno c’era di arrivare a questa nuova comunicazione se l’avviso pubblico per la sostituzione era stato già diffuso, con tanto di nomina della commissione di valutazione delle domande?

E ancora: dall’accesso agli atti della commissione valutatrice risulta l’idoneità del dottore Gagliardi e degli altri medici a ricoprire il ruolo di dirigente medico. Per cui, quando Filippelli nomina Straface, il lavoro della commissione si poteva considerare già concluso.

Sta di fatto che il 28 luglio il dottore Natale Straface nominava la dottoressa Franca Maria Occhiuzzi quale referente dell’Unità Operativa di Terapia Intensiva e Anestesia dello spoke Cetraro-Paola. E questa nomina interviene certamente in epoca successiva ai lavori della commissione con la quale il dottore Gagliardi veniva giudicato idoneo a ricoprire il ruolo di dirigente medico.

La scelta della dottoressa Occhiuzzi, poi, lascia esterrefatti tutti gli addetti ai lavori. Se non aveva i titoli l’anno precedente (tanto che venne nominato Gagliardi) non può certo averli quest’ anno e comunque è ancora nella stessa gara con Gagliardi. E trattandosi di titoli, non si può giudicare un anno in un modo e l’anno successivo in un altro.

Siamo palesemente davanti a una nomina illegale.

Cosenza-Asp

Gagliardi, a questo punto, contesta formalmente questa nomina a Filippelli perché, a parte la questione dei titoli, si pone anche in evidente contrasto con ogni normativa di riferimento essendo stata attribuita al di fuori dei parametri dell’ex articolo 18 e anche in presenza della valutazione della commissione.

Riepilogando: nonostante la presenza di un avviso pubblico per incarico ex articolo 18 del contratto collettivo nazionale di lavoro e senza considerare una valutazione di curricula operata dalla commissione sull’idoneità a ricoprire tale incarico, viene ugualmente nominata la dottoressa Occhiuzzi quale referente.

Successivamente, Filippelli comunica di voler “soprassedere” (!) al conferimento dell’incarico ex articolo 18 in attesa di bandire il concorso vero e proprio.

Ma non solo: il direttore del dipartimento Straface non dà nessuna motivazione sulla scelta della dottoressa Occhiuzzi al posto del dottore Gagliardi, come hanno fatto tutti gli altri capi dipartimento per gli altri articoli 18 scaduti prima di quello di Gagliardi e per i quali il commissario Filippelli non ha nominato nemmeno la commissione. E’ evidente quindi la volontà di annullare tutti gli incarichi ex articolo18 ma solo per far fuori Gagliardi.

A questo punto, una volta autorizzato il concorso, è più che legittimo il sospetto: hanno nominato la dottoressa Occhiuzzi per farle avere un minimo di titoli e farle poi vincere il concorso di primario?

Aggiungiamo doverosamente che Filippelli il 28 luglio scorso ha rimosso il dottore Gagliardi sia da direttore dello Spoke e sia da responsabile della Unità Operativa di Terapia Intensiva e Anestesia. Un altro illecito grande quanto una casa.

Un capitolo a parte per le vere e proprie vessazioni che Gagliardi ha dovuto subire dalla dottoressa Occhiuzzi, insediatasi immediatamente nel suo nuovo incarico.

Nel mese di agosto il dottore Gagliardi è stato costretto a subire una turnazione persecutoria: 36 ore di lavoro oltre la reperibilità ogni fine settimana e persino a Ferragosto.

Da qui la decisione di presentare un esposto-denuncia in procura.

Vedremo come andrà a finire.