Sanità, Tonino Gentile e il fido Filippelli proteggono Magnelli, il dirigente che trucca i concorsi

Chiarissimo Direttore Carchidi,

mi permetto di inserirmi su di  un argomento da lei già trattato, per evidenziare alcuni aspetti, ancora non emersi e non per questo di poco conto, riguardante il management che oggi governa la sanità cosentina. Mi riferisco ad alcuni dirigenti eterodiretti dalla politica e selezionati con il pendolo, il regolo e la bussola dall’albo della massoneria bruzia con il parere, non vincolante, delle organizzazioni sindacali. Più precipuamente parlerò dell’ingegnere Sosto, dell’ingegnere Buoncristiano, dell’avv. Baldini, del dott. Mario Marino e del dott. Remigio Magnelli.  

Cosenza-Asp

Partiamo dall’ultimo, da quello più spregiudicato di tutti  ovvero dal dott. Magnelli, oggi direttore dell’U.O.C. Risorse Umane dell’ASP di Cosenza. Tale Magnelli, veniva assunto con qualifica di operaio IV livello e attraverso alcune progressioni interne scalava molto rapidamente i gradini delle gerarchie dell’Asp soprattutto grazie ai buoni uffici che vantava e vanta presso una certa politica sempre attenta, sensibile e bisognosa di persone disponibili a prostituirsi per fare carriera. Il rampante Magnelli, che molto si presta ai politici di turno che governano l’Asp, diventa prima funzionario durante la sua transumanza tra le varie ex USL 4 di Cosenza, l’azienda Ospedaliera cittadina e l’ex Usl 2 di Castrovillari e poi diventa responsabile dell’U.O. S. Settore Giuridico del Personale durante la fase dell’accorpamento delle varie asl in ASP.

Per non dimenticare, è doveroso ricordare ai deboli di memoria, che il Magnelli è colui il quale individua tra i vari curricula il Fazzolari quale il più idoneo ad avere un incarico all’ASP di Cosenza. Il Fazzolari poi pro doma sua provvede a stabilizzarsi, ma questa è un’altra storia che racconteremo in seguito.

Per la vicenda Fazzolari il dott. Magnelli riceve un avviso di garanzia e un rinvio a giudizio ma anche una promozione. In effetti nel 2013 il Direttore Generale dell’Asp di Cosenza al secolo Gianfranco Scarpelli (ai più noto come il cameriere del senatore Tonino Gentile), senza alcun concorso nomina il Magnelli Direttore U.O.C. Risorse Umane.

Tonino Gentile e Gianfranco Scarpelli
Tonino Gentile e Gianfranco Scarpelli

Come dire: nell’Asp di Cosenza, amministrata dalla famiglia GENTILE, per fare carriera devi prostituirti ai CINGHIALI e poco importa se ricevi avvisi di garanzia e rinvii a giudizio.

E il Magnelli questo lo sa e pure bene. Anzi è proprio l’uomo giusto, praticamente un campione. Queste sue doti, sono molto apprezzate anche dalla governance attuale e poco importa a Filippelli se il dirigente del personale è stato condannato.

In effetti nonostante la condanna il Magnelli non viene né rimosso né sospeso come prevede la norma. La cosa scandalosa è che né l’ex Direttore Generale Scarpelli (che lo ha promosso da Responsabile a Dirigente di settore) né l’attuale Direttore Generale dott. Filippelli (che lo mantiene al suo posto nonostante una condanna per falso ideologico) istruiscono l’iter dell’azione disciplinare. Del resto non sono loro che governano la sanità. E di questo almeno ne sono consapevoli.

Poco importa se il Commissario alla sanità dott. Scura e il suo predecessore il Gen. Pezzi si siano prodigati a evidenziare tale necessità.

Il commissario dell'Asp Gianfranco Filippelli
Il commissario dell’Asp Gianfranco Filippelli

Di grazia è opportuno però ricordare all’attuale Direttore Generale Filippelli che nella pubblica amministrazione l’azione disciplinare nei confronti di un dirigente condannato non è facoltativa ma obbligatoria. UN ATTO DOVUTO.

Questo dice la norma, come pure prevede per “la mancata attivazione di procedimenti disciplinari il loro immotivato allontanamento, origina responsabilità disciplinari amministrativo-contabili e penali in capo all’inerte o (collusa) dirigenza”.

Per cui il Filippelli se non può, perché trascorso il termine, iniziare la procedura di contestazione al Magnelli, può invece, anzi deve procedere l’azione disciplinare nei confronti dei dirigenti che a suo tempo non hanno proceduto nei confronti del Magnelli. Ma questo è chiedere troppo. Noi ci saremmo aspettati almeno una sospensione o una semplice rotazione anche perché il reato di cui si è macchiato è stato consumato proprio presso la U.O.C. che ancora oggi il buon prode Magnelli dirige. E sebbene al commissario Scura resta incomprensibile come l’attuale incarico del dirigente sia stato conferito in presenza di un rinvio a giudizio e mantenuto in costanza di una condanna, a noi invece è chiaro che il mantenimento del Magnelli al posto di Dirigente è funzionale a una certa politica che mal si concilia con la buona pratica degli atti amministrativi.

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Nel frattempo però tra l’Asp e il Dipartimento (tra Scura e Filippelli) circa la questione Magnelli si è sviluppato un proficuo rapporto epistolare ma sterile. Siamo alle comiche. Ma la cosa più comica è l’ultima nota di risposta al Commissario Scura da parte dell’attuale DG Filippelli.

In vero a Scura è stato “GENTILMENTE”  fatto notare che il DG Filippelli non può privarsi dell’esperienza, della competenza e della disponibilità del Magnelli. Questo almeno scrive. Nella stessa missiva il DG Filippelli dice a Scura che non vi sono i presupposti per sospendere il Magnelli.

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Noi invece siamo convinti che i presupposti ci siano. Basta avviare l’iter cosi come fatto in passato per altri dirigenti, che, in presenza di avvisi di garanzia, per tutelare l’immagine dell’Asp, in via precauzionale sono stati spostati in altri servizi o peggio sospesa dal lavoro (vedi dott. Cesareo Vincenzo Direttore Sanitario Ospedale di Paola sospeso dal servizio per tre mesi dal DG pro tempore Scarpelli solo perche aveva osato (legittimamente) denunciare l’irregolarità di una procedura per la costruzione di un parcheggio per la quale ha poi avuto in sede di giudizio ragione).  

Ritorniamo al fido Magnelli, al Direttore delle Risorse Umane dell’Asp di Cosenza. Il potente Magnelli non si può toccare. Questo lo sa bene Filippelli e lo sa pure Scura che recentemente ha ricevuto un “GENTILE” e garbato consiglio verbale da Urbani a soprassedere sulla questione Magnelli. E’ vero…, in Calabria, nonostante i cambiamenti al vertice, nulla è mutato. Prima c’era Scopelliti, ora Oliverio ma chi governa la sanità è sempre una persona GENTILE. Se ne diano pace Scura, Oliverio e i tanti Calabresi che votando il centrosinistra volevano cambiare pagina.

 Nella prossima puntata il curriculum degli altri dirigenti .

Lettera firmata