Scalea, la “bella vita” di Licursi: timbrava e si appartava con una donna al Parco del Corvino!

Il lavoro d’ufficio per il sindaco di Scalea Gennaro Licursi era subordinato alle sue attività personali. Dipendente dell’Azienda sanitaria di Cosenza, negli ultimi due anni, ha collezionato oltre 650 ore di assenze ingiustificate. Il «furbetto del cartellino» con incarichi di governo cittadino è stato arrestato e posto ai domiciliari dal giudice delle indagini preliminari Maria Grazia Elia su richiesta del procuratore capo di Paola, Pier Paolo Bruni. Il sindaco, eletto a giugno del 2016 con una lista civica di centrosinistra, è accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato, falsa attestazione della presenza in servizio, è stato sospeso dall’esercizio della funzione pubblica.

INTERCETTATO PER DUE ANNI

Le assenze nulla hanno a che fare con la sua carica di primo cittadino. Gennaro Licursi dopo aver timbrato il cartellino se ne usciva dall’ufficio per svolgere attività personali o intrattenendosi spesso con amici. Molto personali. Nell’ordinanza si dice che: «In più occasioni l’attività di pedinamento ha consentito di filmare Gennaro Licursi negli orari in cui avrebbe dovuto essere in servizio, all’interno del Parco del Corvino (nelle immediate adiacenze del Centro sportivo), in sosta all’interno di un’area circondata da una folta vegetazione insieme a una donna».

Arrestati anche tre dipendenti dell’Asp che hanno coperto il sindaco durante le sue assenze. Per coprire i suoi allontanamenti volontari il sindaco di Scalea si era inventato false missioni di servizio. Per due anni è stato sottoposto ad intercettazioni telefoniche, seguito con il Gps e filmato in tutte le sue azioni quotidiane che hanno provato le sue continue assenze dal lavoro. È il quinto sindaco arrestato dalla procura di Paola dopo quelli di Aieta, Guardia Piemontese, Maierà e Fuscaldo, coinvolti in indagini sulla pubblica amministrazione.