Scalea, sanità corrotta: le “coperture” della Riccetti e il silenzio di Sapia e Nesci

Sanità, piano di rientro e onorevoli a 5 stelle
Per qualcuno può sembrare una sciocchezza, eppure i recenti avvenimenti sulla sanità a Scalea sono passati nel silenzio degli onorevoli 5 stelle che da anni parlano di sanità.

Il 12/12/2019 il dipendente dell’Azienda Sanitaria di cosenza, nonché sindaco di Scalea, Gennaro Licursi, veniva posto ai domiciliari con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello stato.

In pratica, il dipendente Asp timbrava il cartellino e si allontanava dal posto di lavoro.
Tale circostanza veniva certificata dalla Guardia di Finanza attraverso intercettazioni e seguito tramite Gps. Insieme a lui sono finiti sotto inchiesta anche 3 dipendenti Asp che lo avrebbero coperto durante le assenze. Per coprire gli allontanamenti venivano inventate falsi missioni di servizio.

Tra i tre dipendenti troviamo anche la direttrice di distretto Angela Riccetti rea, secondo le dichiarazioni apparse sui giornali, di aver attestato che le missioni si erano svolte regolarmente. Tutto ciò avveniva a danno dei cittadini che già vivono grossi disagi per la situazione della sanità in Calabria. Insomma uno stipendio e le missioni pagate per sbrigarsi i fatti propri.

Detto ciò però, quello che mi inquieta è il silenzio da parte degli onorevoli 5 stelle Francesco Sapia e Dalila Nesci, che da anni si occupano di sanità. In un contesto così delicato mi sarei aspettato una presa di posizione rispetto a quanto avvenuto. Voglio ricordare a loro e a noi tutti che stiamo parlando della responsabile di distretto, oltretutto sospesa dal servizio, e del responsabile delle guardie mediche e del 118, nonché sindaco di un paese, già martoriato dalle vicende dell’inchiesta Plinius.
Ad entrambi gli onorevoli 5 stelle, ricordo che sono onorevoli della repubblica italiana e non della repubblica dello Jonio…

Renato Bruno
Ex consigliere comunale M5S – Scalea