Scandalo Eni, veleni a Bisignano: ma il signor Morise da Cirò è per caso Babbo Natale?

Basta con nenti sacciu e nenti vitti!

Bisignano e la media valle del Crati sono un territorio omertoso?

Egregio signor Direttore, come volevasi dimostrare l’enigma è risolto. Anni fa le scrivevo una lettera aperta che Lei scrupolosamente pubblicava dal titolo “Bisignano e il caso Consuleco – Basta rifuti e corruzione”, l’argomento principe era l’emergenza occupazionale del settore depurazione, ma anche il dramma ambientale e la corruzione in salsa calabro-lucana.

Poi ci fu la svolta con lo scandalo Eni/Total che aveva portato alla ribalta i meccanismi truffaldini per aggirare le regole sui rifiuti pericolosi degli idrocarburi, confermava il coinvolgimento della società Consuleco convenzionata con il comune di Bisignano entrata a pieno titolo nella vicenda giudiziaria della procura di Potenza coordinata dall’allora P.M. John Woodcock, con le prime condanne degli ex vertici di Total. 

Risultava altresì coinvolta nell’inchiesta Rosaria Vicino, sindaco di Corleto Perticara sul quale insiste l’impianto Total “Tempa Rossa”, la quale avrebbe ottenuto soldi e favori dal colosso petrolifero francese.

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Mi chiedo allora: esistono accordi tra i sindaci che hanno amministrato la città del Sant’Umile dall’anno 2000 ad oggi e la società Consuleco che certamente è una maglia della CATENA DI IMBROGLI E CORRUZIONE con il fine di sversare i veleni nel nostro territorio, “oleando” gli ingranaggi con scambio di favori e mazzette?

Dalla convenzione stipulata tra la società Consuleco e l’amministrazione comunale si evince che la società si è offerta di depurare le acque reflue del comune di Bisignano gratuitamente ed addirittura ha contribuito con versamenti di liquidità annualmente nelle casse comunali.

Il signor Vincenzo Morise da Cirò Marina, dominus di Consuleco, è per caso Babbo Natale?

Mi auguro che la procura di Potenza ci riserverà molte sorprese riguardo al filone calabrese di questa vicenda approfondendo le investigazioni per punire i responsabili di questo disastro ambientale.

Ma nell’attesa rimango basito dal silenzio assordante e dal disinteresse alla vicenda dei cittadini bisignanesi e del comprensorio cratense.

L’omertà la fa da padrona, in primis è l’amministrazione comunale che ancora non si è espressa in merito, e cosa strana nessuno tra le fila dell’opposizione ha fatto dichiarazioni alla stampa.

Ricordo che “Tempa Rossa” non è una vicenda di poco conto visto che ha messo in difficoltà il premier Matteo Renzi dopo le dimissioni del ministro Federica Guidi.

BISIGNANO-CONSULECO1

Il motto dell’antica Besidiae è “nenti sacciu e nenti vitti e nenti vuagliu sapiri”, tutti gli attori della “società civile” si sono defilati, i giornalisti sono a corto d’inchiostro, o meglio restano in attesa di diffondere il comunicato stampa dell’amministrazione comunale; i partiti politici, le varie associazioni culturali/ricreative sono latitanti.

Ma il “latitante eccellente” è il senso civico in questa terra.

La cittadinanza sempre disposta a lamentarsi, dimentica poi di collaborare positivamente allo sviluppo della società stessa di cui è partecipe, rendendo conto dei doveri dei quali dobbiamo prendere coscienza, rispettando la costituzione italiana, le leggi giuridiche vigenti, promuovendo la solidarietà verso gli altri e rispettando l’ambiente e le risorse naturali che ci circondano.

Mi viene in mente una vecchia canzone di Domenico Modugno intitolata “Malarazza” che faceva così: “Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti!”.

Nemmeno gli ambientalisti rappresentati dai vari comitati si sono fatti sentire, ma siamo a Bisignano e mentre si continua a morire di tumori e leucemia: “nenti sacciu e nenti vitti”.

Lettera firmata