Silvia Romano è stata liberata: l’annuncio del premier Conte

“Silvia Romano è stata liberata! Ringrazio le donne e gli uomini dei nostri servizi di intelligence. Silvia, ti aspettiamo in Italia!”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia così su Twitter la liberazione della volontaria di 25 anni rapita a novembre 2018 da un commando di uomini armati nel villaggio di Chakama a circa 80 km. ad ovest di Malindi, in Kenya. La giovane, originaria di Milano, lavorava per la onlus marchigiana Africa Milele che opera nella contea di Kilifi, in Kenya, dove seguiva un progetto di sostegno all’infanzia con i bambini di un orfanotrofio. Anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Facebook annuncia la liberazione della ragazza: “Volevo darvi una buona notizia. Silvia Romano è libera. Lo Stato non lascia indietro nessuno”, scrive Di Maio che manda poi “un abbraccio alla sua famiglia” e “un grazie alla nostra intelligence, all’Aise in particolare, alla Farnesina e a tutti coloro che ci hanno lavorato”, scrive il ministro. Di Maio manda poi “un abbraccio alla sua famiglia” e “un grazie alla nostra intelligence, all’Aise in particolare, alla Farnesina e a tutti coloro che ci hanno lavorato”. E in una nota il presidente del CopasirRaffaele Volpi, scrive che “i complimenti vanno al Generale Carta, agli uomini e donne dell’Aise che con il loro incessante lavoro, mai alla luce della ribalta, hanno permesso questo importantissimo risultato. Grazie ragazzi e ben tornata a casa Silvia”.

Secondo fonti di intelligence riportate dall’agenzia AdnKronos, l’operazione per liberarla “è iniziata all’alba questa mattina” e la ragazza, che domani atterrerà in Italia, “è già in sicurezza“. La sua liberazione, proseguono ancora le fonti, è avvenuta grazie a ”un lungo e complesso lavoro sul campo“.

Interpellato dall’Ansa, il padre di Silvia, Enzo Romani, dice: “Lasciatemi respirare, devo reggere l’urto. Finché non sento la voce di mia figlia per me non è vero al 100%. Devo ancora realizzare, mi lasci ricevere la notizia ufficialmente da uno dei miei referenti”, ha aggiunto.

A febbraio anche il capo dello Stato Sergio Mattarella aveva espresso apprensione per le sue sorti e l’11 aprile il sindaco di Milano Giuseppe Sala aveva chiamato il padre per manifestare la sua vicinanza.